Tra libri e bancone

sabato 29 Aprile, 2023

Il sogno di Aurora: un bar che tiene vivo il suo paese

di

La volontà è quella di portare una ventata d’aria fresca in paese
Aurora Dellamaria

Un nuovo bar che apre fa sempre notizia. Ma lo fa ancora di più se la gestrice è una giovane studentessa universitaria di 22 anni, Aurora Dellamaria, che, dopo alcune esperienze da barista nella stagione estiva, ha deciso di aprirsi una propria partita Iva, ha ottenuto le licenze necessarie e si è buttata in questa nuova esperienza.

Per questo piccolo sogno sono stati necessari lunghi mesi di formazione, lavoro e ristrutturazione del locale. Ma ora il suo bar «Area 51», situato a Castello Tesino in via Venezia, è aperto. Per l’inaugurazione, nei giorni scorsi, drink e musica per tutti. Per la giovane titolare l’emozione è tanta. «Ancora non ho piena cognizione di cosa vorrà dire gestire un bar. Finché ci si cura del design del locale, dei nuovi impianti e del disporre le cose non ci si rende conto che si sta per cominciare davvero. Da venerdì scorso però è tutta un’altra storia. I primi giorni sono stati tostissimi: inaugurazione del locale, sagra del paese, i ponti del 25 aprile e del primo maggio. Una partenza col botto, insomma.

La volontà è quella di portare una ventata d’aria fresca in paese. «In precedenza questo locale non era mai stato considerato un bar dove andare a far colazione, puntava più su altre attività. A me piacerebbe provare a puntare anche su quella clientela – prosegue -. Dopodiché, voglio che i prodotti che vendo abbiano un senso per la realtà in cui mi trovo. Se mi trovassi a Trento potrei proporre qualsiasi cosa, ma qui a Castello Tesino la gente viene perché ama la montagna, la natura, l’aria fresca. Occorre puntare sui prodotti artigianali, biologici, del posto. Qualche esempio: una tipologia di birra la prendiamo da un nuovo birrificio della Val Gardena, la grappa al mirtillo da un’azienda valsuganotta. Per il succo di mela utilizziamo la “Melagorai”, per le bibite biologiche stiamo cercando di portare quelle prodotte dall’acqua Levico».

Spazio, inoltre, ad alcune idee innovative. «Mi piacerebbe fare delle serate a tema. Ho alcuni contatti con alcuni produttori del gin, ad esempio. Poi sicuramente ci saranno delle feste e musica dal vivo. Il mio obiettivo è quello di trovare un giusto equilibrio tra l’ambiente montano e l’ambiente moderno».

Una sfida accolta con grande entusiasmo, ma anche con qualche paura. «Il timore più grande è quello di non essere compresa a livello locale. Mi dispiacerebbe se non venisse capito l’impegno che ci sto mettendo. In questi mesi ho faticato davvero tanto, anche perché voglio proseguire i miei studi universitari, e quindi il tempo libero si è ridotto al minimo. Un’altra preoccupazione, ovviamente, è quella economica: c’è un mutuo da dover pagare», racconta emozionata Dellamaria. «Io però ce la metterò tutta. Ho la fortuna di essere aiutata da mio fratello, che mi darà una grande mano».
Solo il tempo potrà dire se l’attività avrà successo o meno. Intanto l’entusiasmo è grande.