conflitto israelo palestinese

martedì 20 Giugno, 2023

Raid israeliano a Jenin: ferito il giornalista Hazem Nasser. Medici senza frontiere: «Escalation senza precedenti»

di

Si contano almeno cinque morti nella giornata di ieri durante gli scontri vicino alla città di Betlemme

Un 20enne palestinese è rimasto ucciso negli scontri con Israele vicino alla città di Betlemme, nel centro della Cisgiordania. Secondo il ministero della salute dell’Autorità palestinese, lunedì notte Zakaria Za’oul, 20 anni, è stato colpito a morte dalle truppe israeliane nel villaggio di Husan. Gli scontri, secondo quanto riporta il Times of Israel, sono avvenuti alla fine di una giornata particolarmente violenta in Cisgiordania: la mattina ha visto cinque palestinesi uccisi a colpi d’arma da fuoco e otto soldati israeliani feriti in una battaglia a Jenin la mattina, e la sera altri due soldati sono rimasti feriti in un presunto attacco con auto speronamento a ovest di Jenin, con due sospetti palestinesi colpiti e feriti. Ferito dall’esercito israeliano anche il giornalista Hazem Nasser durante il raid a Jenin. Nasser è stato colpito al fianco e trasportato in ospedale. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, che afferma che le forze israeliane hanno deliberatamente preso di mira la stampa e il personale medico. I video e le foto mostrano che il giornalista indossava un giubbotto antiproiettile con la scritta Press e si trovava in un’area aperta e visibile a tutti.

A seguito del raid israeliano, sia aereo che con blindati via terra, nella città palestinese di Jenin, Medici Senza Frontiere (MSF) sta supportando l’ospedale Khalil Suleiman fornendo assistenza medica al pronto soccorso. Lo riferisce Msf in un comunicato. Secondo le autorità palestinesi sono 5 i morti e oltre 90 i feriti e, secondo quanto riferito dai funzionari locali, nell’incursione iniziata questa mattina sono rimasti coinvolti anche 7 soldati israeliani.

«A seguito dell’incursione delle forze israeliane a Jenin, la nostra équipe sta fornendo assistenza medica al pronto soccorso dell’ospedale Khalil Suleiman. Il numero di vittime è aumentato nel corso della giornata, visto il grande numero di persone rimaste coinvolte. Il nostro team è rimasto sul posto per fornire supporto al personale medico e paramedico dell’ospedale», dichiara Jovana Arsenijevic, responsabile del progetto di Msf a Jenin. Degli oltre 90 feriti, 64 persone sono state curate all’ospedale Khalil Suleiman, dove si trovano i team MSF. Dieci pazienti sono ancora in condizioni critiche. «Msf condanna l’uso indiscriminato della violenza a Jenin», si legge nel comunicato. «Questa escalation senza precedenti è scioccante e oltraggiosa. Sebbene Jenin sia stata testimone per settimane di violenze e disordini, il livello di violenza di oggi è allarmante» aggiunge Arsenijevic di Msf. Si tratta del numero più alto di feriti a Jenin in un solo giorno da anni. Secondo i media del governo palestinese, anche l’ospedale Ibn Sina è stato attaccato. «Le infrastrutture mediche e le proprietà civili non sono obiettivi, colpirle è inaccettabile e rappresenta una violazione del diritto internazionale umanitario», afferma Msf.