Verso le elezioni

sabato 14 Ottobre, 2023

Asmae Taouti, da vent’anni in Trentino esclusa dal voto. «La legge mi sta dicendo che non faccio parte di questa società»

di

Cittadina ma senza cittadinanza, la storia della 33enne che il 22 ottobre non potrà esprimere una preferenza alle elezioni provinciali. «Il nostro nucleo familiare non raggiunge le tre annualità consecutive di redditi minimi per acquisire la cittadinanza, mi sento esclusa»

Vive da oltre 20 anni in Trentino che sono oltre la metà degli anni da lei vissuti finora. Arrivata dal Marocco con la famiglia all’età di 10 anni, Asmae Taouti oggi ne ha 33 ma, nonostante abbia compiuto la maggior età in Italia non ha mai votato e ancora non ha la possibilità di votare e di partecipare attivamente alla vita politica del paese, neppure a livello provinciale. Asmae il prossimo 22 ottobre non voterà o, meglio, non potrà farlo perché non è (ufficialmente ndr) italiana.

Asmae Taouti, lei ha mai votato nella sua vita?
«No, ho compiuto i 18 anni qui, ma senza cittadinanza ancora non posso votare».

Allora non ha mai votato nemmeno per il Marocco?
«No, io vivo qui da quando ho 11 anni, non mi sento abbastanza partecipe per votare e scegliere la sorte di un paese in cui non vivo. Non sono abbastanza informata, non sono ‘del posto’, quindi come posso esprimere una preferenza? Non conosco le esigenze dei cittadini e del Marocco. Le informazioni che mi arrivano sono per passaparola di familiari e conoscenti, per sentito dire, sono molto superficiali e non posso votare a sentimento, a naso».

Lei ha la cittadinanza marocchina ma non quella italiana, perché?
«Perché non ho i requisiti per ottenerla. Io convivo con mia madre e il nostro nucleo familiare non raggiunge le tre annualità consecutive di redditi minimi per acquisirla. Io, pur richiedendo la cittadinanza per me stessa, devo comunque fare i conti con la situazione reddituale di tutta a mia famiglia che vive sotto lo stesso tetto. In poche parole, devo coprire i redditi di due persone, me e mia madre, non solo per me stessa. Ora come ora io sto ancora studiando e lavoro saltuariamente; quindi, sicuramente non potrò ottenere e neppure richiedere, la cittadinanza italiana ancora per parecchi anni».

Contrariamente al Marocco, ritiene di conoscere le esigenze dell’Italia e del Trentino?
«Certamente, conosco tutto del Trentino, i pro e i contro, le divergenze, le esigenze. Infondo, è casa mia».

Che effetto le fa non poter votare il prossimo 22 ottobre?
«Mi sento esclusa. La legge mi sta dicendo che non faccio parte di questa società, nonostante la costituzione dica che siamo tutti uguali. Si, a parole, per iscritto lo siamo ma vedo che la legge dice e si contraddice da sola. E quello del voto è un problema a livello governativo».

Voterebbe, se potesse?
«Si. E mi dispiace non poter votare perché ritengo di poter fare differenza, una piccola differenza con quel voto. Quest’anno non ho nemmeno partecipato agli eventi elettorali; per le comunali del 2020, invece, avevo seguito con interesse».

Perché quest’anno non segue la campagna elettorale?
«Perché vedo disinteresse del governo nei miei confronti, quindi io allo stesso modo mi disinteresso di quello che succede. Tanto non posso partecipare…»

Se potesse modificare la legge sul voto come la immaginerebbe?
«Innanzitutto, cambierei la legge sulla cittadinanza che è basata sul contributo finanziario e non pensa minimamente al lato affettivo del cittadino. Quanto si guadagna non è direttamente proporzionale all’amore e alla dedizione che una persona ha nei confronti di un paese, in questo caso dell’Italia.
Chi vota fa parte della società e le persone che vanno a votare vogliono cambiare , dare una svolta, quindi, perché non aprire a tutti questo diritto e dovere? Così chi vuole, chi ha veramente intenzione vota, poi ci sarà sicuramente chi non andrà a votare comunque. C’è anche da dire che molti cittadini italiani non votano».

Lei che non può votare cosa dice a coloro che potendo non vanno comunque?
«Datevi una mossa. Non sapete quanto sia importante il dono che avete, anzi, il privilegio di votare. Cosa che molte persone, come me, non hanno e lottano per ottenerlo».