la tragedia
mercoledì 23 Luglio, 2025
Muore a 30 anni per un malore: lutto a Pieve di Bono per Tania Chantal Melzani
di Patrizia Rapposelli
La giovane all'età di soli quattro anni perse il papà in tragiche circostanze. Fu vittima di un omicidio a inizio anni duemila, quando venne ucciso dal figlio del suo datore di lavoro in una piccola azienda in zona industriale

Il cuore che cede all’improvviso, la corsa all’ospedale e il dramma si consuma in pochi attimi. Se ne è andata così, a soli 30 anni, Tania Chantal Melzani, stroncata da un malore lunedì sera nella sua abitazione a Pieve di Bono, nella valle del Chiese. Una tragedia che ha colpito profondamente mamma Simona Monduzzi e addolorato un’intera comunità vicina alla famiglia che già in passato era stata travolta da un dramma. La giovane, infatti, era nota in paese, quando aveva soli quattro anni ha perso il papà in tragiche circostanze a Storo, vittima di un omicidio a inizio anni duemila, quando venne ucciso dal figlio del suo datore di lavoro in una piccola azienda in zona industriale. Da una prima ispezione cadaverica la morte della ragazza è naturale.
Il dramma è avvenuto in casa. In quella casa situata in una stradina interna al paese, dove Tania Chantal Melzani abitava da diversi anni. La giovane si è sentita male sul poggiolo e immediato è stato l’intervento dei soccorsi con i vigili del fuoco a supporto dell’elicottero di Trentino emergenza. Le condizioni della trentenne erano disperate, sul posto il medico ha prestato le prime cure dopo di che è stato necessario trasportarla, in codice rosso, al pronto soccorso Santa Chiara del capoluogo. Per lei non c’è stato nulla da fare, Tania si è spenta in una stanza dell’ospedale; il suo cuore si è fermato. Inutili si sono rivelati tutti i tentativi dei medici di salvarle la vita. Ieri la notizia della sua morte si è diffusa a macchia d’olio in paese.
Una notizia che ha scosso la valle del Chiese con la gente del posto che non riusciva ancora a convincersene. D’altra parte la scomparsa di una giovane vita, così fragile e piena di futuro, ha lasciato le tante persone che la conoscevano attoniti e addolorati. Tania, schiva e riservata, lavorava per una cooperativa che svolge lavori di pubblica utilità anche per il Comune. Una ragazza dolce e sorridente, basta anche solo scorrere le foto sui suoi profili social per percepire la sua sensibilità in compagnia di amiche o immersa nel verde di qualche bosco. In momenti come questi le parole faticano a trovare un senso, la comunità resta in silenzio, come a rispettare il dolore di mamma Simona. Un dolore che nessuno dovrebbe mai provare. Lo stesso sindaco di Pieve di Bono, Sergio Rota, è rimasto particolarmente colpito dalla notizia della scomparsa di Tania. «Certo che la conoscevo, ma non ce la faccio a parlare. Non me la sento. Anche per rispettare la famiglia preferisco non fare alcuna dichiarazione. È una tragedia, una morte naturale e improvvisa che ci lascia attoniti». La voce tremante del sindaco lascia capire la più sincera e sentita vicinanza, a nome di un’intera comunità, a mamma Simona.
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