Una nuova stagione
mercoledì 6 Settembre, 2023
Giornata dell’Autonomia, Fugatti: «Rivedere lo statuto, ma con realismo»
di Tommaso Di Giannantonio
Il discorso fatto durante le celebrazioni del settantasettesimo anniversario dell’accordo De Gasperi-Gruber, che pose le basi per l’autogoverno trentino e altoatesino
Chi in un modo, chi un altro, tutti hanno auspicato una nuova stagione dell’autonomia nel giorno del settantasettesimo anniversario dell’accordo De Gasperi-Gruber, che pose le basi per l’autogoverno trentino e altoatesino. Ieri, alla Giornata dell’Autonomia, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha parlato di «revisione dello Statuto», ma ad un patto: «I testi di riforma dello Statuto siano sottoposti ad intesa e non semplicemente a parere dei Consigli provinciali e regionale». Un concetto, all’insegna dei «principi del realismo e della concretezza», che il governatore aveva già ribadito nei mesi scorsi: si proceda «prioritariamente» con la modifica dell’articolo 103 dello Statuto (che oggi prevede il solo parere) e poi si discuta di una revisione dello Statuto, di cui «è giunto il momento». E in questa partita, nel disegno di Fugatti, giocherà un ruolo importante il Centro studi sull’autonomia previsto dall’ultima legge di assestamento. Il Centro, oltre «a mettere a fattor comune ricerche, studi, buone pratiche», opererà anche «su di un piano molto delicato, che è quello della sua “manutenzione” e delle sua eventuale riforma», ha aggiunto. Parole pronunciate, ieri pomeriggio, nella Sala Depero della Provincia, davanti a una platea piena di sindaci, fra cui Francesco Valduga, candidato presidente del centrosinistra alle prossime elezioni. Il primo cittadino di Rovereto non ha mancato di sottolineare le carenze del governo a trazione leghista: «L’autonomia è non è un diritto acquisito una volta per tutte. È un impegno quotidiano, una lotta continua, che richiede intelligenza, grazia e determinazione. Negli ultimi cinque anni abbiamo visto un’inerzia preoccupante in questo settore. Siamo diventati ombre, seguendo le decisioni degli altri: dei partiti nazionali, dei governi. Lo spirito di De Gasperi è stato accantonato». E porta un esempio recente: «Basti pensare alla deliberazione del 25 agosto scorso, con la quale la giunta esprime la volontà di far dichiarare a tutte le famiglie, all’atto della compilazione della Dsu (dichiarazione sostituiva unica), anche quanto percepito a titolo di assegno unico universale. Una manovra che comporterà, come denunciato proprio oggi dalle organizzazione sindacali, un danno a molte famiglie sul nostro territorio». È intervenuto direttamente in sala il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, che ha auspicato una nuova fase costituente («Si chiami o meno Terzo Statuto»): «La mia ipotesi di lavoro è quella di un nuovo patto fra Italia e Austria, benedetto dall’Unione europea, che consenta di passare dall’attuale Gect (gruppo europeo di cooperazione territoriale) a un ente pubblico con poteri, finanza e competenze proprie in materie d’interesse comune». Il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, ha sottolineato invece la necessità di rafforzare il peso dei territori: «Si deve introdurre nel procedimento legislativo la possibilità di valorizzare maggiormente il punto di vista dei territori».
Gli fa eco l’esponente di Fratelli d’Italia, Francesca Gerosa, in una nota: «I territori devono essere i protagonisti nello sviluppo futuro del Trentino, con tutte le realtà in essi insediate e che fanno rete, che devono essere valorizzate e accompagnate nella loro crescita. Autonomia quindi come libertà del fare».
politica
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