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mercoledì 17 Aprile, 2024

Sicurezza in Trentino, il grande occhio da 1500 telecamere: monitorano traffico, rapine e «furbetti»

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Nuovi rilevatori targhe a Lona-Lases. Delladio (Presidente): «Per noi la sicurezza è una priorità perché riguarda il quotidiano»

Dalla sicurezza urbana alla tutela del patrimonio pubblico, dai controlli sui «furbetti» dei rifiuti al monitoraggio del traffico. A partire dai primi anni Duemila, per rispondere a tutte queste esigenze, i Comuni hanno cominciato a installare telecamere nelle strade. Tra le ultime iniziative quella di Lona-Lases, paese della Val di Cembra finito al centro delle cronache dopo la scoperta di una cellula ‘ndranghetista. Complessivamente, in tutta la provincia, sono attive circa 1.500 telecamere (escluse quelle dei privati). La stima è fatta da Trentino digitale, che sta portando avanti un progetto insieme al Consorzio dei Comuni trentini per integrare tutti i sistemi di videosorveglianza. «Vogliamo favorire un controllo coordinato e centralizzato del territorio», spiega Kussai Shahin, direttore generale di Trentino digitale.
La mappa nel capoluogo
Quasi un terzo delle telecamere si trova nel territorio comunale di Trento. Altre 200 a Rovereto. Stando all’elenco degli impianti, disponibile sul sito del Comune, risultano attive 428 telecamere nel solo capoluogo trentino. Quasi tutte, 401, sono telecamere fisse. Mentre le altre 27 sono brandeggiabili con
zoom ottico motorizzato, cioè possono ruotare. Tra i luoghi con il maggior numero di telecamere installate spiccano la biblioteca comunale di via Roma (37), il parcheggio ex Zuffo (30), la triade palazzo Geremia, palazzo Thun e Torre Mirana (22), il comando della polizia locale di via Maccani (18) e il cimitero monumentale (16). Tra le strade, invece, figurano il sottopasso della ferrovia in asse con via Lampi (8), via Bolzano e Soprasasso (8), piazza Dante e via Pozzo (7), rotatoria Tridente (7) e largo Sauro-via San Martino (6).
Il caso di Trento
Proprio il Comune di Trento, nei mesi scorsi, è finito nei guai per l’utilizzo dei dati di alcune telecamere. Stiamo parlando del caso dei progetti «Marvel» e «Protector» condotti insieme alla Fondazione Bruno Kessler (Fbk), entrambi finanziati dall’Unione europea con l’obiettivo di «addestrare dei software a riconoscere potenziali situazioni di rischio per la sicurezza urbana». Ai fini della ricerca sono stati utilizzati audio e video registrati dalle telecamere della città, previa anonimizzazione automatica dei dati. Tutto bene, ma il Comune, non essendo un ente di ricerca, non poteva utilizzare quei dati. Il Garante della privacy ha riconosciuto la «buona fede» dell’amministrazione, ma l’ha sanzionata con una multa di 25mila euro per «un errore di diritto».
Dati conservati per 7 giorni
In generale, l’utilizzo delle telecamere è finalizzato a prevenire e reprimere attività illecite e delittuose, a sanzionare violazioni delle norme ambientali e di gestione dei rifiuti, a tutelare il patrimonio pubblico e privato, a monitorare il traffico, a controllare determinate aree come i parcheggi e a verificare e calibrare la gestione dei semafori. Il trattamento dei dati è sottoposto a regole rigide. Tutti i dati sono conservati per un periodo di tempo non superiore a sette giorni dalla data della rilevazione. Dopodiché si cancellano automaticamente. Possono essere conservati per più tempo solo su specifica richiesta dell’autorità giudiziaria o della polizia giudiziaria in relazione a un’indagine in corso.
Obiettivo integrare i sistemi
«Insieme al Consorzio dei Comuni trentini — spiega il direttore generale di Trentino digitale — stiamo valutando di integrare tutti i sistemi di videosorveglianza, alla luce di due condizioni: da un lato il Trentino gode di una buona connettività, l’obiettivo è quello di portare la fibra ottica in tutti i territori comunali; dall’altro lato l’evoluzione tecnologica permette di delegare alle telecamere alcune operazioni di controllo e monitoraggio». La finalità «è far dialogare tra loro sistemi di videosorveglianza diversi per migliorare anche la sicurezza urbana». La parola d’ordine è «interoperabilità», cioè riuscire a far dialogare tra loro impianti diversi, ma con uno stesso linguaggio, protocollo. Questo consente anche di creare un sistema centralizzato di controllo. Non è semplice però. «Ci sono tanti obblighi normativi da rispettare», conclude Kussai Shahin.
Telecamere a Lona-Lases
A fine 2022 Trentino digitale ha siglato un protocollo d’intesa con il Commissariato del governo, la Provincia e il Consiglio delle autonomie locali in questa direzione, ma non solo. Il protocollo ha dato anche l’input per la realizzazione di 46 varchi, dotati di 92 telecamere in grado di leggere le targhe dei veicoli. E proprio nei giorni scorsi Trentino digitale ha completato l’installazione dei sistemi di lettura del traffico veicolare e di rilevamento delle targhe a Lona-Lases, così come richiesto a suo tempo dall’ex commissario straordinario Alberto Francini. «Trentino digitale — commenta il presidente della società, Carlo Delladio — fa della sicurezza una priorità, perché riguarda il quotidiano e la vita della nostra comunità. Da società pubblica forniamo soluzioni, risorse umane e informazioni per contrastare la criminalità, non solo informatica, a protezione dei cittadini e delle imprese».