L'interrogazione

giovedì 31 Luglio, 2025

«Provincia in ritardo sul sostegno alle donne vittima di violenza». I consiglieri del Pd all’attacco: «In Trentino contributi economici più bassi»

di

Zanella: «Mai adeguati gli assegni alla legge italiana, che prevede 500 euro invece dei 400 erogati a Trento»

«La Provincia di Trento è in ritardo nel sostegno alle donne che hanno subito violenza. E ora il sostegno a questa fascia debole è più basso del resto d’Italia»

 

La denuncia arriva dal consigleiere provinciale del Partito democratico Paolo Zanella che, insieme alle colleghe Parolari, Maestri, Franzoia e Calzà, ha depositato un’interrogazione alla giunta provinciale riguardo a due misure a sostegno delle donne che hanno subito violenza.

«L’interrogazione – spiega Zanella –  si è resa necessaria per capire quali siano le ragioni del ritardo che la giunta e, in particolare l’assessora alle pari opportunità Gerosa, ha accumulato (quasi un anno) nell’approvare la delibera di attuazione del contributo di solidarietà per il patrocinio legale per le donne che hanno subito violenza e per sapere perché l’assegno di autodeterminazione non venga adeguato come è avvenuto a livello nazionale – come avevamo proposto in assestamento – passando da 400 euro a 500 euro al mese»

Per i consiglieri del Pd, l«a giunta provinciale ha presentato il 23 luglio in pompa magna il nuovo il marchio collettivo “Insieme contro la violenza sulle donne” definendolo il simbolo della corresponsabilità, uno strumento che rende visibile e riconoscibile l’impegno condiviso nella lotta alla violenza sulle donne.Ecco che, a proposito di responsabilità, le consigliere e il consigliere chiedono proprio alla giunta di impegnarsi subito, senza ulteriori indugi ingiustificabili, nel mettere in atto azioni fondamentali per le donne che hanno subito violenza che necessitano immediatamente di un supporto legale e di un assegno di autodeterminazione che sia congruo alle reali esigenze di libertà e autonomia economica per uscire dai percorsi di violenza».