Il ddl

martedì 28 Marzo, 2023

Governo, stop ai cibi sintetici: «Vietata la produzione, multe fino a 60 mila euro»

di

Dubbi sulle ricadute sulla ricerca: Trento ospita un importante laboratorio
«Stop ai cibi sintetici»: il governo, nel consiglio dei ministri di martedì 28 marzo ha dato il via libera al ddl per vietare la produzione di cibo in laboratorio, in particolare la carne.  Secondo l’esecutivo Meloni si tratta di una legge in grado di basarsi sul principio di precauzione, oltre a proteggere l’industria agroalimentare italiana. Nelle «Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici», come è denonimato il disegno di legge composto da sei articoli, vengono vietati del tutto gli alimenti costituiti, isolati o prodotti  apartire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati: una decisione che non ha precedenti a livello mondiale.

Vietata sia la vendita, sia l’importazione, che la produzione per esportazione, oltre alla somministrazione diretta e la distribuzioni, con sanzioni che vanno da da diecimila a sessantamila euro. Non è chiaro l’impatto che avrà sulla ricerca: a Trento ha sede una delle più importanti realtà di studio in questo settore a livello italiano, nonché la prima startup, Bruno Cell, sostenuta dal dipartimento Cibio e da Hit Trentino, l’ente della Provincia che valorizza l’innovazione.

Sulla questione è intervenuto ai microfoni di Radio 24 Stefano Biressi, professore associato del dipartimento Cibio.

«Non credo che questa legge possa bloccare la ricerca – afferma Biressi – ma temiamo per i finanziamenti, che potrebbero calare: arrivano sia da fondazioni pubbliche che da privati.  I rischi che ci attendiamo dalla carne sintetica sono pressoché nulli, in quanto vengono adottate metodiche già adottate nella medicina rigenerativa. Non solo, il prodotto viene cotto e poi digerito: due locali, uno in Israele e uno a Hong Kong già servono la carne “coltivata”. Attualmente, i ricercatori stanno lavorando sul sapore, in particolare sulla composizione della massa grassa. Lo scopo è quello di ridurre l’impatto ambientale, perché si stima che un quinto delle emissioni di gas serra siano dovute agli allevamenti intensivi. Con l’aumento della popolazione mondiale è importante trovare un’alternativa più sostenibile per garantire a tutti un apporto di proteine».