Val di Cembra

giovedì 18 Gennaio, 2024

Giovo, Maso Franch passa a Patrimonio del Trentino

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La struttura aveva chiuso a ottobre 2022 a causa dei costi energetici alle stelle. Con il passaggio si aprono nuove opportunità di gestione. Il sindaco Stonfer: «È un biglietto da visita per tutta la valle, serve qualcuno che ci creda»

Si intravede una luce all’orizzonte per Maso Franch, la struttura ricettiva all’ingresso della Val di Cembra chiusa ormai da oltre due anni. Il dirigente della Provincia Roberto Andreatta ha infatti chiesto a Cooperfidi, l’ente gestore del Fondo di rotazione immobiliare a favore di imprese cooperative e agricole (che ha in carico la struttura) di trasferire a titolo gratuito Maso Franch a Patrimonio del Trentino spa, società in house della Provincia. Nel dettaglio, la norma prevede la possibilità di trasferire gli immobili in carico al Fondo (che siano inutilizzati e non di interesse di imprese agricole e società cooperative) ad altre strutture provinciali. Ed è proprio questo il caso di Maso Franch per cui, si apprende dalla determinazione firmata da Andreatta, Patrimonio del Trentino si è mosso già nell’ottobre del 2022, ovvero subito dopo l’addio dell’ultimo titolare, Massimo Geusa, il 2 ottobre di quell’anno. Interesse, quello di Patrimonio del Trentino, che riguarda solamente la parte di struttura destinata ad attività ricettiva, ad oggi chiusa. I vigneti biologici (tre ettari e mezzo circa) che circondano il maso sono infatti tuttora coltivati e gestiti dalla Cantina di La-Vis e Valle di Cembra che tra i suoi prodotti vanta proprio l’omonimo vino Maso Franch. Ancora nel novembre del 2022 il dipartimento di Andreatta (Territorio e trasporti, ambiente, energia e cooperazione) aveva espresso a Cooperfidi il proprio assenso all’affidamento dell’incarico all’ingegnere Alberto Salizzoni per determinare il valore di mercato della parte ricettiva. Stima trasmessa lunedì da Cooperfidi al dipartimento di Andreatta, che ha quindi ora chiesto all’ente di trasferire gratuitamente l’immobile a Patrimonio del Trentino.
Nel 2022 l’ultimo titolare Massimo Geusa aveva lasciato dopo sei a causa dei costi di gestione schizzati alle stelle, ribadendo comunque la «soddisfazione di aver valorizzato un territorio che nel tempo è cresciuto, diventando un luogo di incontro, di partecipazione e sviluppo di aziende e realtà che negli anni hanno collaborato con noi». E la speranza è proprio che questo luogo possa tornare a essere un volano di sviluppo non solo per Giovo ma per tutta la Val di Cembra. «Abbiamo un estremo bisogno di queste strutture – commenta il sindaco Vittorio Stonfer – non a caso quando era aperto Maso Franch era sempre frequentato, anche durante la settimana. Questa struttura rappresenta un biglietto da visita importante non solo per noi ma per tutta la Val di Cembra. La posizione è strategica, lo dico sempre: si può fare l’aperitivo in piazza Duomo ed essere qui per cena. Cooperfidi poteva solo mantenere e affittare la struttura a imprese agricole e cooperative, con questo passaggio si aprono quindi nuove e maggiori prospettive. Ciò che ci vuole è sicuramente un buon gestore che creda in questo posto, che è un luogo in grado di aiutare anche il mondo delle cantine. Speriamo proprio di tornare presto a vedere le luci accese».