Arte
domenica 4 Agosto, 2024
Garda tattoo, 170 artisti all’opera: «Disegni molto intimi, cerchiamo di capire le persone»
di Giacomo Polli
Sulla pelle l'espressione delle proprie emozioni
Tra il ronzio delle macchinette per i tatuaggi, l’odore dell’inchiostro fresco e l’entusiasmo dei visitatori accompagnato dal ritmo della musica, in occasione di Garda Tattoo il Palavela di Riva del Garda si è trasformato in un vero e proprio centro creativo. Più di 170 artisti provenienti da tutto il mondo, infatti, si sono riuniti per dare vita ad uno degli eventi più interessanti del settore, il più grande mai organizzato sulle sponde del lago dopo la prima edizione andata in scena lo scorso anno. Un’occasione per dare visibilità alle proprie opere, al proprio lavoro, offrendo al pubblico l’opportunità di scegliere tra un’infinità di stili diversi e di decidere se e come tatuarsi, anche al momento. Dai disegni classici a quelli più particolari, da quelli minimal ai più complessi: una miriade di possibilità caratterizzate dalla precisione e dalla creatività degli artisti. Tra le tecniche più interessanti quella portata al Palavela da Davide Melchionda, tatuatore italiano che però vive in Thailandia: «I nostri sono tatuaggi fatti a bacchetta utilizzando la tecnica di bambù, nata proprio in Thailandia. Utilizziamo delle puntine di acciaio e non delle normali macchine». Oltre alla tecnica, a cambiare è anche l’approccio al tatuaggio, che non ha più un fine puramente estetico: «Ogni disegno che facciamo è inerente a qualcosa e deve avere un significato. Le persone ci dicono di cosa hanno bisogno e noi indichiamo la soluzione più adatto a loro. È un processo molto intimo e personale che si sviluppa anche attraverso un breve colloquio dove cerchiamo di individuare le caratteristiche interiori del soggetto. Non è solo un semplice tatuaggio, dopo la realizzazione, infatti, lo stesso viene attivato attraverso una preghiera e l’applicazione di una foglia d’oro». A recitare un ruolo da protagonista anche Francesca Nave, di Rovereto, ben nota sulla scena nazionale: «È un evento con una bellissima atmosfera, ci conosciamo un po’ tutti. Quest’anno come artisti siamo il doppio rispetto allo scorso anno; è come se fosse una festa, un’occasione di ritrovo con tante persone. Abbiamo la possibilità di mettere in mostra chi siamo e cosa facciamo. È sicuramente un evento che porta molta gente, quindi ottimo anche per il territorio». Ad arricchire la scelta del pubblico anche Matteo Masini, di Bologna, che basa il proprio lavoro principalmente sulle arti tribali moderne e antiche: «È una fiera organizzata bene, mi piace per come è stata strutturata. Il pubblico sembra molto interessato, quindi questo è positivo». Un insieme di persone, dunque, che utilizzano l’arte come modo di rappresentare sé stessi con l’obiettivo di raccontare storie, eventi, e caratteristiche personali che attraverso la magia dei disegni prendono vita, rimanendo per sempre impressi sui corpi. Tra le diverse particolarità di Garda Tattoo non manca l’intrattenimento, con un’area dedicata ai più giovani dove sono stati messi a disposizione diversi laboratori. A collaborare con l’evento anche Garda Jazz con due concerti: il primo andato in scena ieri sera, mentre il secondo è in programma per questa sera con un tributo a Bill Evans. Una manifestazione che dunque va a celebrare una tradizione millenaria, quella dei tatuaggi, che da sempre è parte integrante della storia dell’essere umano e che per il secondo anno consecutivo si conferma un successo.
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