La storia
venerdì 4 Novembre, 2022
di Leonilde Sommavilla
Al suo debutto con i Northern Alberta Tomahawks, squadra canadese di hockey si è aggiudicata il riconoscimento di mvp per aver affrontato ben ventinove tiri e aver fatto vincere la sua squadra 10 – 4 contro i Fox Creek Ice Kings: lei è Amelie Tonini, fiemmese, diciotto anni da poco compiuti, e oggi tra le prime donne a giocare come portiera in una squadra di hockey maschile.
Amelie Tonini è cresciuta a Carano, una frazione di poco più di mille abitanti nel comune di Ville di Fiemme. A quattro anni chiede a sua madre di farle prendere lezioni di pattinaggio ma l’esperienza si rivela disastrosa: «Collezionavo cadute ed ematomi tanto che per i successivi cinque anni mia madre mi ha fatto provare qualunque altro sport mi evitasse traumi e fratture. Ho dovuto attendere di compierne nove prima che acconsentisse a farmi riprovare».
Quando Amelie torna allo stadio del ghiaccio di Cavalese ha un unico modello da seguire, suo fratello Pablo che già da alcuni anni gioca a hockey. Amelie entra così a far parte delle giovanili del Nuovo Fiemme di Cavalese.
A undici anni inizia a giocare come portiere: «Ero attratta dall’idea di rappresentare l’ultima linea di difesa e forse, inconsciamente, anche da quella di indossare una divisa che mi faceva sentire “inattaccabile” ». Amelie prosegue giocando soprattutto nella squadra maschile del Valdifiemme Hc fino a quando il bisogno di cambiare aria e affrontare nuove sfide la spingono fuori dai confini valligiani entrando a far parte dell’under 17 di Caldaro. Un’esperienza che si rivela estremamente positiva anche e soprattutto per gli incontri, uno tra tutti quello con il coach dei portieri Filip Landsman, di origine ceca. È grazie a lui che Amelie conosce una famiglia che la invita a passare tre settimane proprio in Repubblica Ceca dove, partecipando agli allenamenti di alcuni giocatori locali, viene a conoscenza di un mondo di possibilità fino ad allora a lei sconosciute.
Amelie si documenta cercando in rete tutte le squadre canadesi disponibili ad ospitare giovani giocatori di altri paesi; nel 2021 inizia così la sua avventura canadese con la HTI Academy di Utopia, in Ontario. Durante la settimana Amelie studia e si allena insieme alle compagne in Canada ma ogni week end il loro coach organizza partite oltre confine portandole a confrontarsi con tante realtà degli Stati Uniti così da garantire loro più occasioni possibile in visione di una borsa di studio universitaria.
Nell’estate del 2022 si trasferisce poi a Edmonton, in Alberta, dove inizia a giocare per la Northern Alberta Tomahawks, squadra maschile di hockey che la ingaggia come portiera: «Quello che sto vivendo in Canada va oltre l’esperienza sportiva. Mi sorprendo spesso davanti al profondo senso di ospitalità della gente, del loro essere sempre così solidali, in modo naturale, anche al di fuori dall’ambiente sportivo».
Quello di Amelie dell’hockey canadese è un esordio di tutto rispetto che arriva al termine di un percorso impegnativo e non senza difficoltà: da una parte le problematiche che tutte le giocatrici di questo sport si trovano ad affrontare giocando in un contesto maschile, dalla diversa prestanza fisica ai più comuni pregiudizi da combattere, dall’altra quelle causate da un disturbo alimentare che, qualche anno fa, l’ha obbligata ad abbandonare gli allenamenti per dedicarsi anima e corpo ad un percorso di guarigione che, oggi, sembra averla resa ancora più forte, e non solo fisicamente.
A motivarla nei momenti più difficili – assicura Amelie – il puro piacere che questo sport ogni giorno le dona e il profondo desiderio di rendere orgogliosi le persone che da sempre la supportano in questa grande passione: suo fratello Pablo e mamma Marcella, che superati i timori iniziali, non hanno mai smesso di credere in lei.