cronaca

giovedì 19 Giugno, 2025

Val Rendena, truffa del finto carabiniere: raffica di chiamate ricevute dai cittadini di Pinzolo, Spiazzo e Massimeno

Nessun tentativo andato a buon fine grazie alla diffidenza delle vittime e alle conferenze sulle truffe agli anziani organizzate dall’Arma dei carabinieri

Nella tarda mattinata del 18 giugno, presso la Centrale Operativa della Compagnia di Riva del Garda sono pervenute ben quattro segnalazioni da parte di cittadini residenti nei comuni di Pinzolo, Spiazzo e Massimeno che segnalavano di essere stati vittima di un tentativo di truffa con il metodo del cd “finto Carabiniere”.

 

Il modus operandi utilizzato è stato sempre lo stesso: un uomo, senza alcuna particolare inflessione dialettale, dopo aver telefonato alla vittima ed essersi qualificato come “Maresciallo dei Carabinieri di Carisolo”, le riferiva che un proprio congiunto era rimasto coinvolto in un grave sinistro stradale ed era stato condotto in Caserma, domandandole del denaro per sostenere le spese legali ed evitare l’arresto. Per fortuna tutti e quattro i tentativi di truffa non sono andati a buon fine, grazie alla diffidenza dei cittadini che, dopo aver compreso che si trattava di un tentativo di truffa ai loro danni non hanno esitato ad interrompere la conversazione telefonica, segnalando subito dopo quanto accaduto alla Centrale Operativa di Riva del Garda e contattando direttamente il vero Comandante della Stazione Carabinieri di Carisolo sulla sua utenza telefonica di servizio. Del resto, vista la pericolosità del fenomeno che si ripete ciclicamente, già da tempo, la Compagnia Carabinieri di Riva del Garda, nell’ambito di una strategia comunicativa dettata dal Comando Provinciale di Trento, ha organizzato in tutti i Comuni dell’Alto Garda, delle Valli Giudicarie e della val Rendena conferenze rivolte agli anziani e alle persone fragili per metterle in guardia. Infatti, proprio una delle potenziali vittime, una signora di più di ottant’anni la quale aveva partecipato a una delle conferenze effettuate, ha riferito di non aver “abboccato” alla truffa perché, mentre parlava con il malvivente, le sono venute in mente le parole del “Maresciallo Comandante della Stazione” che conosce personalmente e che la invitava a diffidare sempre di eventuali richieste di denaro fatte per telefono da chi si qualificava come Carabiniere.

 

Sono in corso le indagini finalizzate ad assicurare alla giustizia i malviventi, ma appare comunque opportuno ribadire qualche consiglio per la cittadinanza:

  • qualora si dovessero ricevere telefonate da parte di sedicenti Carabinieri o appartenenti alle Forze dell’ordine, è sempre bene essere il più cauti possibili e pensare che sia in atto un tentativo di truffa nei propri confronti: a questo punto si dovrà riagganciare il telefono e contattare il 112, diffidando sempre del numero di telefono eventualmente fornito dal “finto Carabiniere”;
  • in nessun caso un Carabiniere o appartenente alle Forze dell’Ordine potrà recarsi presso l’abitazione di un cittadino e chiedere di entrare senza essere accompagnato da personale in divisa; pertanto bisogna sempre evitare di aprire la porta a persone che si presentino in abiti civili, anche quando si rendono disponibili a mostrare tesserini vari;
  • in nessun caso un Carabiniere o appartenente alle Forze dell’Ordine potrà mai essere autorizzato a richiedere danaro o gioielli per evitare che un proprio congiunto venga arrestato o che gli venga contestata una sanzione amministrativa perché in tal caso commetterebbe a sua volta un reato.