Sanità

sabato 14 Giugno, 2025

In Trentino già due casi di encefalite da zecca. «Il cambiamento climatico favorisce le zoonosi»

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Il tema la centro di un convegno al Muse: il contagio favorito da nuovi insetti vettori

Nel 2025 sono già due i casi di Tbe, la meningo encefalite causata da zecche registrata in Trentino. Il dato è emerso nel corso del convegno «Zoonosi emergenti e riemergenti. Gli effetti dei cambiamenti climatici e della globalizzazione», promosso dagli Ordini provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, delle Professioni Infermieristiche, dei Medici Veterinari e dei Farmacisti e che si è tenuto al Muse oggi, sabato 14 giugno. L’evento ha visto la partecipazione di esperti provenienti da tutta Italia, riuniti per riflettere sull’impatto dei cambiamenti ambientali e della globalizzazione sulla diffusione delle malattie infettive di origine animale.

«La presenza della malattia –  ha detto Paolo Bortolotti, neurologo e coordinatore della Commissione ambiente dell’Ordine dei Medici – l’accento sulla necessità di coinvolgere tutte le professioni sanitarie, insieme a ricercatori, scienziati e decisori politici per affrontare in modo integrato le nuove sfide poste dalle zoonosi emergenti». Un’attenzione particolare è stata rivolta, durante il convegno, alle arbovirosi, malattie virali trasmesse da artropodi come zanzare e zecche, poiché i cambiamenti climatici infatti modificano distribuzione e attività stagionale di molte specie vettori, favorendo l’introduzione in Italia di nuove specie esotiche come le zanzare Aedes albopictus, koreicus e japonicus, e ampliando le aree di diffusione di vettori autoctoni.

Il convegno ha offerto un ampio panorama di interventi scientifici durante l’intera giornata e, in conclusione, si è tenuta la tavola rotonda dedicata al futuro della prevenzione e della preparazione alle nuove epidemie.
L’approccio «One Health», emerso con forza dai lavori, rappresenta una bussola fondamentale per affrontare le minacce sanitarie del presente e del futuro, nella consapevolezza che la salute dell’uomo è inseparabile da quella dell’ambiente e degli altri esseri viventi.

Nel suo intervento introduttivo, l’assessore alla salute Mario  Tonina ha sottolineato come l’intensificarsi dei cambiamenti climatici, l’aumento degli spostamenti di persone e merci e la crescente interconnessione tra uomo, ambiente e animali – domestici e selvatici – pongano nuove e complesse sfide alla salute pubblica. «È indubbio – ha detto Tonina – che queste dinamiche favoriscano l’emergere e il riemergere di zoonosi, cioè malattie infettive che si trasmettono dagli animali all’uomo. Le infezioni trasmissibili all’uomo sono una delle sfide sanitarie più rilevanti a cui dobbiamo saper rispondere. Eventi come questo, con relatori qualificati, offrono spunti importanti su temi cruciali e sulle possibili soluzioni».

Per affrontare queste sfide è indispensabile adottare una visione integrata e multidisciplinare della salute, quella che va sotto il nome di One Health: «Un’unica salute che tiene insieme salute umana, salute animale e salute dell’ecosistema. È solo attraverso la collaborazione tra discipline diverse – dalla medicina alla veterinaria, dalla biologia alla sociologia, fino alle scienze ambientali – che possiamo comprendere e gestire in modo efficace e sostenibile i fenomeni in atto», ha commentato l’assessore provinciale che ha ricordato anche un’altra azione importante che, come Provincia, si è voluto mettere in campo con risorse destinate sul bilancio, quella sulla «prevenzione».

L’assessore ha infine ringraziato gli Ordini professionali promotori dell’iniziativa per «aver dato vita a un esempio virtuoso di collaborazione interprofessionale», e ha espresso riconoscenza anche per «l’Azienda sanitaria e gli Enti di ricerca che operano quotidianamente sul nostro territorio per la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente. Lavorare insieme, con competenze diverse, è la strada giusta».