Sport
lunedì 2 Giugno, 2025
Nadia Battocletti incanta il pubblico del Palio della Quercia e vola a un soffio dal record italiano
di Andrea Scalet e Angelo Zambotti
Emozione a Rovereto: la fuoriclasse nonesa ha divorato le avversarie

Nadia Battocletti incanta Rovereto, al Palio della Quercia sfiora il record italiano nei 1500 metri. La regina del mezzofondo italiano, ha trasformato la pista roveretana in un autentico palcoscenico per una bellissima esibizione. Non ha deluso le attese la nonesa argento olimpico dei 10000: di fronte a uno stadio gremito e carico di entusiasmo, la fuoriclasse di Cavareno ha vinto i 1500 metri con un impressionante 3’58”15, sfiorando per soli quattro centesimi il primato italiano di Sintayehu Vissa (3’58”11). Una grande attesa, sugli spalti, di curiosi e addetti ai lavori accoglie in un caloroso abbraccio Nadia Battocletti. Una gara gestita con determinazione, intelligenza tattica e l’inconfondibile stile che ha reso ancora una volta Battocletti una delle stelle dell’atletica europea.
«Sono molto contenta e soddisfatta della prestazione – spiega a caldo Nadia Battocletti, ancora avvolta dall’energia dell’applauso di Rovereto -. È sempre bello correre in casa. Ringrazio tutto il pubblico presente. I quattro centesimi dal primato italiano? Ci proviamo la prossima volta. Ma non ai Golden Galà di Roma, dove correrò i 5000 metri». E se il record è mancato per un soffio, il futuro sembra già pronto a regalarle nuovi traguardi. E nuovi applausi. Il curriculum della mezzofondista classe 2000, è già di assoluto livello. Attuale primatista italiana dei 5000 e 10000 metri su pista, dei 5 e 10 km su strada e dei 3000 indoor, detiene anche le migliori prestazioni italiane Under 20 e Under 23 nei 3000 metri. E a soli 25 anni, ha già lasciato il segno anche nei grandi eventi internazionali. Medaglia d’argento nei 10000 metri ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, doppio oro europeo nei 5000 e 10000 a Roma. Ma non si vuole fermare, e guarda avanti, verso gli impegni che l’attendono. Il prossimo è importante e suggestivo, come il Mondiale di Tokyo, in Giappone, a settembre. «Adesso penso al Golden Gala. Sarà un bel 5000. Ho già notato una lista importante delle partecipanti. Cercherò di fare il massimo, mi butterò oltre i miei limiti. Poi certo, penserò ai Mondiali di Tokyo. Tra i più bei ricordi dello scorso anno? Beh, il Golden Gala, i Giochi e gli Europei».
L’imprevisto
Una delle stelle più attese della serata roveretana era sicuramente Andy Diaz, bronzo olimpico e iridato indoor nel triplo: l’azzurro, dopo un nullo e un 17.04 al secondo salto, ha preferito fermarsi dopo aver avvertito un dolore muscolare: nessuno dei rivali ha comunque insidiato la sua misura, visto che il tedesco Max Hess si è fermato a 16.88 e il giovane neozelandese Ethan Olivier a 16.84.
Le altre gare
Nel peso maschile, l’azzurro Zane Weir ha mantenuto le promesse imponendosi con 21.84, suo personale stagionale. Nell’asta femminile la brasiliana Juliana De Menis Campos è salita fino a 4.63, ben 17 centimetri in più di Elisa Molinarolo. Nel lungo femminile, che ha visto in pedana anche la giovane trentina Giulia Riccardi (settima), la migliore è stata la serba Milica Gardasevic (6.72), mentre nell’alto l’israeliano Jonathan Kapitolnik è volato a 2.26 (secondo a 2.23 l’azzurro Marco Fassinotti). Nei 400 ostacoli femminili acuto tedesco con Elena Kelety (54”92, terza Rebecca Sartori con 55”74), nei 110 ostacoli maschili il cubano Roger Iribarne ha fermato il cronometro a 13”49, nei 400 piani gioia per Anna Polinari (51”43) e per il canadese Christ Morales Williams (45”02). Spettacolari i 100 con il sudafricano Gift Leotlela (10”10) e la liberiana Maia McCoy (11”19), nel doppio giro di pista da applausi Elisa Coiro (unica sotto i 2 minuti con 1’59”51) e il giovane Francesco Pernici (1’44”59). Nei 3000 siepi etiopi dominanti, con Berihun Moges primo in 8’30”28. Nei 5000 che hanno chiuso il Palio nell’inedita data della Festa della Repubblica, progressione da urlo del keniano Abdrew Kiptoo Alamisi (13’16”90).
L’ospite
A bordo pista, non si contano i selfie che i giovani fan si scattano con Yeman Crippa. Il classe 1996 cresciuto nelle Giudicarie non nega una certa nostalgia per l’anello in tartan: «Non c’è dubbio che è divertente essere qui a tifare innanzitutto gli atleti trentini, e poi gli italiani e tutti gli altri protagonisti, e per una volta essere quindi dalla parte del pubblico invece che dell’atleta. Mi manca però l’adrenalina di un evento del genere tra gli applausi degli appassionati della mia provincia». Il primatista italiano dei 3mila, 5mila, 10mila metri piani e della mezza maratona volge quindi lo sguardo all’estate, con il mirino puntato a settembre, ovvero ai Mondiali di Tokyo dove si cimenterà nella maratona: «Stiamo definendo il programma di avvicinamento, sicuramente andrò in ritiro a fine giugno e in agosto, nel mezzo tornerò a Trento. Vedremo, quel che è certo è che voglio presentarmi ai Mondiali al top».