Il caso

mercoledì 20 Settembre, 2023

Val di Non, meleti bruciati. Non si esclude l’intimidazione

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Negli ultimi tre giorni sono stati segnalati ben quattro roghi. Indagano i carabinieri

Il lavoro di mesi, se non di un anno, che rischia di andare in fumo, letteralmente. È quello che hanno dovuto affrontare alcuni contadini della Val di Non che, nel giro di tre giorni, hanno dovuto fare i conti con ben quattro incendi all’interno dei propri campi di mele.
Nella notte tra lunedì 18 e martedì 19 settembre, infatti, sono stati registrati due nuovi roghi all’interno del Comune di Ville d’Anaunia. Uno di questi incendi è stato appiccato all’interno di un meleto a Tassullo, dove sono stati bruciati i cassonetti per le mele. L’altro, invece, poco più lontano, nella frazione di Pavillo, sempre del Comune di Ville d’Anaunia. In questo caso, come si vede dalle foto, è stata bruciata anche una porzione del terreno che, di conseguenza, ha coinvolto anche parzialmente alcuni alberi di mele.
A preoccupare maggiormente i contadini e i cittadini è il fatto che questi due casi si aggiungono agli altri due avvenuti appena tre giorni fa. Era la notte tra sabato 16 e domenica 17 settembre quando, tra le 4 e le 4.30, i vigili del fuoco di Tassullo e di Cles sono dovuti intervenire per spegnere altri due incendi: uno proprio nel capoluogo noneso, l’altro, invece, sempre a Pavillo, nello stesso appezzamento (porzione di terreno) della scorsa notte.
L’allarme è scattato sin da subito, con le dinamiche che non sembrano lasciare grossi dubbi: incendio doloso.
Già dalla notte di domenica sono partiti gli accertamenti del caso sia da parte dei vigili del fuoco che delle forze dell’ordine. I carabinieri della compagnia di Cles, infatti, stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti e, soprattutto, di individuare i responsabili di questi gesti. Data la vicinanza tra i punti in questione, l’ipotesi è che il, o i, responsabili, abbiano prima colpito a Cles per passare successivamente a Pavillo.
Ma, come detto, a preoccupare maggiormente è il fatto che i due episodi del fine settimane non siano casi isolati. Nella notte tra lunedì e martedì, subito dopo l’incendio, i carabinieri si sono portati nuovamente sul posto e sono al momento in corso ulteriori aggiornamenti. La compagnia di Cles è in attesa anche della relazione da parte dei vigili del fuoco, che darà un quadro più chiaro della situazione, ma al momento nessuna ipotesi viene esclusa. E tra queste c’è anche quella di un possibile atto intimidatorio, che renderebbe la questione ancora più preoccupante.
Gli incendi non sono stati di grande dimensione, tant’è che i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’area nel giro di poco tempo e utilizzando i semplici estintori. Nonostante i focolai abbiano causato relativamente pochi danni, i gesti sono considerati comunque molto gravi. In Val di Non siamo in piena raccolta e, anche dei piccoli danni, rischiano di compromettere gravemente il lavoro di un anno.