la manovra di bilancio

venerdì 23 Dicembre, 2022

Sloi, da Roma arrivano 2 milioni per fare nuove analisi

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È stata Sara Ferrari, la deputata del Partito Democratico del Trentino, a far mettere le risorse nella manovra di bilancio nazionale

Alle due di notte, due milioni per il Trentino. L’emendamento di Sara Ferrari è stato inserito nel testo della legge finanziaria in discussione a Montecitorio durante il tour de force che è proseguito fino alle prime luci dell’alba di ieri. La deputata del Pd è riuscita a «trovare» le risorse per approfondire la quantità e la tipologia di inquinanti depositati nel terreni di Trento nord, nelle aree dell’ex Sloi e dell’ex Carbochimica dove passerà la nuova linea ferroviaria. «È stato approvato in commissione bilancio alla Camera dei Deputati — annuncia soddisfatta Ferrari — un emendamento che destina 2 milioni di euro a interventi di progettazione ed esecuzione della campagna di sondaggi geognostici volta ad individuare con precisione estensione e profondità delle sostanze inquinanti presenti nelle aree ex Sloi ed ex Carbochimica, parzialmente interessate dalla realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento». L’emendamento è stato sottoscritto anche dalla deputata trentina della Lega Vanessa Cattoi e di fatto si aggiunge a un altro stanziamento da parte dello Stato, finalizzato a sostenere, integrare ed estendere gli approfondimenti in corso, per valutare con maggiori elementi di conoscenza come affrontare anche la bonifica generale dell’area.
Sara Ferrari spiega che la ratio della sua proposta è quella di compensare le «carenze documentali e le lacune nell’analisi ambientale» che l’Agenzia provinciale per la Protezione dell’ambiente (Appa) aveva rilevato nel progetto di fattibilità tecnico economica dell’opera presentato da Rete ferroviaria italiana (Rfi), «in particolare per quanto riguarda la possibilità di intervenire sulle aree adiacenti alla linea ferroviaria». «La miglior conoscenza della tipologia dell’inquinamento di Trento nord, della sua estensione e della profondità — spiega infatti la deputata — risulta opportuna per garantire i più adeguati interventi di tutela della popolazione sia in occasione dello scavo previsto in ambiente confinato, sia nelle fasi successive di bonifica. L’intervento ferroviario previsto su di un’area così compromessa dal punto di vista ambientale impone di allargare le indagini del terreno e delle caratteristiche precise del suo stato di inquinamento, per dare garanzie agli abitanti e all’ambiente — continua la deputata — ed è interesse di tutte le istituzioni pubbliche che l’operazione venga fatta senza risparmiare sulle valutazioni: ecco perché ho voluto un ulteriore finanziamento statale, perché siano sostenute e potenziate le indagini in corso, indispensabili ad assicurare, senza problemi di risorse, la massima tutela per la salute della cittadinanza e dei lavoratori, oltre che per studiare quale progetto di bonifica integrale sia possibile e realistico».