L'intervista
giovedì 26 Giugno, 2025
Sei mesi a Canazei, sei mesi a Melbourne: la vita fra due continenti (sullo snowboard) di Francesco Erioldi. «Promuovo la Val di Fassa»
di Giacomo Polli
Allenatore della squadra nazionale di snowboard australiana, dal 2001 si divide. Oggi, oltre ad essere l’allenatore di Millie Bongiorno è anche tra i principali promotori della Val di Fassa in Australia

Da ormai 24 anni la vita di Francesco Erioldi, originario di Canazei, si divide tra il Trentino e Melbourne, in Australia, luoghi in cui porta avanti la sua più grande passione: quella per gli sport invernali e in particolar modo per lo sci e lo snowboard. Ad oggi, oltre ad essere l’allenatore di Millie Bongiorno, atleta che parteciperà alle Olimpiadi in programma nel 2026 in Italia, Erioldi è anche tra i principali promotori della Val di Fassa in Australia.
Erioldi, nel 2001 il viaggio che le ha cambiato la vita. Perché ha scelto l’Australia?
«Avevo deciso di fare un viaggio e andare il più lontano possibile da casa, quindi ho scelto l’Australia. Sono arrivato con lo zaino in spalla e ho visitato il paese per sei mesi prima di fare rientro in Italia. L’anno successivo ho scelto di cercare un lavoro che mi desse l’opportunità di tornare in Oceania e avendo fatto gare di snowboard a livello mondiale mi hanno preso come allenatore di una squadra locale. Da quel momento in poi sono sempre tornato per allenare».
E da quel momento ha sempre vissuto sei mesi in Trentino e sei in Australia
«Dal 2001 ho sempre vissuto sei mesi in Italia e sei mesi in Australia. A partire dal 2022, però, mi sono stabilizzato con la famiglia a Melbourne. Allo stesso tempo torno ogni anno in Italia perché sono maestro di sci e guida sciistica sulle dolomiti. Torno sempre in inverno».
E di cosa si occupa?
«Sono allenatore della squadra nazionale di snowboard australiana. Durante l’inverno italiano giro il mondo con l’atleta Millie Bongiorno, di cui appunto sono allenatore, per fare le gare. L’anno prossimo lei parteciperà alle Olimpiadi in Italia».
Oltre a ciò di occupa anche della promozione della Val di Fassa, giusto?
«Faccio promozione delle Dolomiti e della Val di Fassa in Australia. Vado ad esempio alle fiere e cerco di promuovere quella che alla fine resta casa mia. Così facendo riesco a portare le persone a Canazei, cerco sempre di portarli nella nostra valle. Inoltre sono socio della scuola di Sci di Canazei, quindi cerco di promuovere anche i nostri servizi».
Le montagne del Trentino sono conosciute in Australia?
«Gli australiani non sono molto consapevoli del fatto che si possa sciare in Italia. Negli ultimi anni la situazione sta cambiando e anche grazie alle Olimpiadi in programma per il 2026 ora in molti lo stanno capendo. Qui non sapevano che da noi si potessero praticare gli sport invernali e da noi non sapevano che si può fare lo stesso in Australia. Qui, nel sud del paese, ci sono sei zone sciistiche e la neve c’è dai primi di giugno fino a fine agosto».
Lei come allenatore di snowboard come valuta le Olimpiadi in Trentino?
«Sicuramente ci sono dei pro e dei contro. È prima di tutto una vetrina incredibile che permette di promuovere le nostre zone in tutto il mondo, purtroppo però ci sono anche molti esercenti che se ne approfittano e alzano drasticamente i prezzi. Conosco tantissimi genitori degli atleti che vorrebbero venire in Italia per le Olimpiadi ma che non verranno a causa dei prezzi folli».
Parlando invece della sua esperienza in Australia, è vero che ha vissuto con gli aborigeni?
«Ho vissuto sei mesi con gli aborigeni. C’è stato un periodo in cui al termine della stagione invernale, prima di tornare in Italia, viaggiavo per qualche mese con un furgone. Ho girato l’Australia otto volte e durante uno di questi sono arrivato nel nord ovest del paese, vicino a Darwin e per una serie di fatti casuali sono finito a vivere in questa comunità aborigena. Tra i ricordi più particolari che ho è che il governo australiano mette a loro disposizione case nuove, super moderne, ma loro sono così abituati a vivere all’aria aperta e a dormire sotto gli alberi che non le usano. Le usano come ripostiglio (ride; ndr)».
Tornerà mai in Italia?
«Rientrerò sicuramente. L’italiano può andare dove vuole ma niente sarà mai come l’Italia, con i suoi pro e i suoi contro ovviamente. Non c’è nessun paese con lo stesso cibo, la stessa cultura e lo stesso stile di vita. Toneremo sicuramente».
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