Alto Garda

giovedì 27 Ottobre, 2022

Riva, bagarre in consiglio per ciclabile e caro energia

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Maggioranza e opposizione si scontrano sui temi caldi per la città

Posizioni completamente inconciliabili e scontro continuo tra maggioranza e opposizione (ridotta al Pd più Mario Caproni, da poco entrato in Azione di Calenda): sono queste, a Riva, le dinamiche di praticamente ogni Consiglio comunale dopo l’insediamento della Giunta Santi. E la riunione dell’altra sera non ha fatto eccezione, anzi. Il contendere stavolta ha riguardato la variazione di bilancio con la quale, attingendo dall’avanzo di amministrazione (ossia dal cosiddetto “tesoretto” delle casse pubbliche), sono stati stanziati contemporaneamente 2,14 milioni di euro per la nuova ciclabile da via Lavino a largo Bensheim (rotatoria delle Poste) e 819 mila euro per spese energetiche extra (in pratica, per pagare le bollette comunali dopo i rincari). Per la minoranza il fatto che il Comune debba coprire così tante spese correnti non previste solo per l’anno in corso (690 mila euro in più per l’energia elettrica e 104,5 mila in più di gas, e prima di ulteriori possibili aumenti) sarebbe il segnale tangibile del fatto che in particolare in questo momento non si dovrebbero investire risorse per opere come la ciclabile in questione (con i due milioni e rotti che vanno ad aggiungersi ai 5,5 messi precedentemente sul piatto per il contestato Parco della Libertà con parcheggio interrato all’ex cimitero). Ciclabile che peraltro per il Pd non sarebbe da fare comunque («lascerebbe un segno indelebile sulla città e creerebbe un’autostrada per ciclisti», è la tesi), tra l’altro con fondi propri e di sicuro non adesso, considerando lo stato di (scarsissimo o mancato) avanzamento della Ciclovia del Garda alla quale l’opera dovrebbe collegarsi.
Di tutt’altro avviso la maggioranza (che ha anche bocciato vari tra ordine del giorno ed emendamenti della minoranza, tra cui quello per finanziare da subito il collegamento ciclabile della dorsale del Varone con via Pigarelli, comunque teoricamente previsto), convinta invece che l’opera serva e serva in fretta, anche a prescindere dalla Ciclovia proveniente dalla Lombardia e dal Veneto, visto che, come sottolineato dal consigliere Franco Gatti, «da Torbole già oggi si può arrivare a Monaco» e che non è pensabile gestire flussi di ciclisti disordinati e casuali attraverso il centro («magari viale Dante»). Perciò la variazione di bilancio – che comprende anche 195 mila euro per gli arretrati 2020-2021 del personale dipendente – è stata approvata così com’era.
Il nuovo tratto di ciclabile, il cui progetto preliminare era stato approvato a fine giugno in Consiglio, prevede una spesa complessiva stimata in 2,5 milioni di euro, di cui 1,85 milioni per per lavori a base d’asta e 650 mila per somme a disposizione dell’amministrazione comunale. L’intervento prevede la realizzazione di una pista ciclopedonale nel tratto dall’incrocio via Lavino-Monte Oro fino a largo Bensheim, per uno sviluppo di circa 900 metri, interessando viale Canella (il tratto più contestato vista la necessità di abbattere alberi ad alto fusto e di trasformare il viale in una direttrice a senso unico, secondo le previsioni verso Limone), la parte davanti alla chiesa dell’Inviolata (altro punto critico per l’opposizione, e anche nel progetto preliminare si sottolinea che saranno necessari approfondimenti), viale Madruzzo (dove l’attuale ciclabile diventerebbe marciapiede e la nuova ciclabile sorgerebbe al posto dei posti auto), viale Martiri (dove la fermata dell’autobus verrebbe spostata a nord e la doppia corsia di marcia diventerebbe unica per fare spazio alla ciclabile sul lato ovest) e una parte di viale Dante (dove si accorperebbero i due attuali percorsi ciclabili), oltre ovviamente alle due «stazioni» di partenza e di arrivo.