L'intervista

sabato 1 Aprile, 2023

Paccher punge Valduga («Da sindaco non ha brillato») e difende Fugatti: «Solo un distinguo di Fdi, gli altri tutti convinti»

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Il vicepresidente del consiglio regionale commenta le mosse del centrosinistra: «Non è una novità politica e sarà il candidato di un centrosinistra oggettivamente in difficoltà»

Tuona, Roberto Paccher. Il vicepresidente del Consiglio regionale sfoggia l’animus pugnandi del leghista duro e puro. Attacca Francesco Valduga, da ieri candidato del centrosinistra alle provinciali: «È il solito nome». È gelido, anche se non definitivo, con Fratelli d’Italia, che nemmeno menziona e definisce un «attuale distinguo». Ma Paccher, rivestendo i panni istituzionali, ha qualcosa da ridire anche alla Svp, che ha proposto (invano) di aumentare le indennità ai consiglieri regionali, disegno di legge cassato in commissione: «La Lega non l’ha mai condiviso».
Paccher, partiamo da Valduga. Il centrosinistra si è compattato, mentre voi siete ancora divisi con Fdi che punta su Francesca Gerosa…
«A parte l’attuale distinguo che lei ha ricordato, la Lega e tutte le altre forze di maggioranza di centrodestra si sono espresse per la riconferma di Maurizio Fugatti. E anche il Patt e dei civici appoggiano Fugatti».
Ma Valduga?
«Non è una novità politica e sarà il candidato di un centrosinistra oggettivamente in difficoltà. Valduga da sindaco di Rovereto, poi, non ha certo brillato, non si è distinto, anzi ha utilizzato il suo ruolo di amministratore per fare una campagna elettorale continua».
Intanto Fugatti ha cominciato la sua di campagna. Manifesti e slogan incentrati sul concetto di «buon governo».
«La giunta provinciale ha messo le basi per un lavoro che sta dando i suoi frutti, ma il programma non può certo considerarsi esaurito se vogliamo che il Trentino tenga il passo con gli altri territori che corrono. Serviranno altri 5-10 anni per vedere tutti i risultati. Mi pare che parlare di buon governo non sia semplice retorica, ma mettere in risalto fatti incontrovertibili».
Per esempio?
«Nel periodo buio della pandemia la giunta Fugatti ha integrato e reso ancora più sostanziali gli aiuti per famiglie ed imprese. E in tempi più recenti è stata al fianco di chi aveva più bisogno con bollette rese più leggere dall’intervento della Provincia. Ricordo che in questa legislatura si sono avviate opere pubbliche per un miliardo e 400 mila euro, fondamentali nel processo di modernizzazione e per creare un volano notevolissimo di ricadute economiche sul territorio. Mentre Valduga, ricordo, è contro il prolungamento della Valdastico Nord».
La proposta del presidente del Consiglio regionale Josef Noggler, della Svp, di adeguare all’inflazione i compensi per i consiglieri regionali è subito naufragata. Lei che è il suo vice non ne sapeva nulla? E qual è il giusto equilibrio tra etica e il riconoscimento del lavoro dei politici?
«Quella proposta di riforma delle indennità non aveva l’avallo della Lega e non è stato condivisa con l’Ufficio di presidenza. Il mio partito ha preso subito le distanze perché non la ritiene inopportuna in questo momento di difficoltà economica delle famiglie. Discutere e ritoccare i nostri stipendi non è una priorità».
Tra l’altro Milena Gabanelli, nei giorni scorsi sul Corriere della Sera, ha messo all’indice le autonomie speciali, che a suo dire godono di privilegi a spese dello Stato.
«Considero inaccettabile, fazioso e fuorviante quell’intervento e lo dico da vicepresidente del Consiglio regionale. Sembra incredibile che non si sappia che oltre alle risorse — che sono il frutto delle tasse versate dai trentini — la Provincia autonoma amministra competenze che in altre Regioni sono dello Stato, per esempio le scuole e le strade. E sui social ci sono video divertenti e ironici che mostrano le differenze quando si arriva in automobile in Trentino dai territori limitrofi: l’asfalto diventa immediatamente di buona qualità, le buche spariscono, la segnaletica verticale ed orizzontale torna leggibile. Ma tornando a quello che è il giusto equilibrio tra etica e il riconoscimento del lavoro dei politici…»
Con proposte come quella di Noggler non si rischia di tornare indietro dopo gli anni moralizzatori del libro La Casta e dell’ascesa dei grillini?
«Dei correttivi vanno introdotti, il sottoscritto quando era presidente del consiglio regionale ha fatto la sua parte in tema di vitalizi, il cui fondo è stato destinato alle famiglie meno abbienti, Ma se restiamo nell’ambito delle indennità l’adeguamento è stato previsto da una legge regionale del 2012 proposta e approvata dal centrosinistra, che ora fa sfoggio di indignazione a comando, fingendo di dimenticare che sono stati proprio loro ad introdurre quella norma e si scagliano contro chi si trova obbligato ad applicarla. E nemmeno negli anni successivi in cui il centrosinistra governava ha sentito la necessità di modificarla: noi invece la nostra parte l’abbiamo fatta, bloccando con un emendamento, la rivalutazione Istat per tutta la legislatura attuale».