Il caso

giovedì 25 Aprile, 2024

Moglie e marito truffano l’anziana parente e le rubano 1 milione di euro. La coppia a processo

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I due, recidivi, accusati di circonvenzione di incapace

Quasi dieci anni fa marito e moglie erano stati condannati a due anni e mezzo di reclusione per circonvenzione di incapace in concorso, ritenuti colpevoli di aver raggirato, fino all’anno 2011, la parente di lui, una pensionata da tempo affetta da disturbi psichiatrici. Una sentenza — che prevedeva anche un risarcimento alla vittima di quasi un milione e 300 mila euro — diventata nel frattempo definitiva. Irrevocabile. Ma gli stessi due trentini sessantenni dovranno affrontare anche un ulteriore processo, che si è aperto ieri, mercoledì 24 aprile, in tribunale a Trento, per fatti che sarebbero avvenuti tra il 2011 e il 2021: devono rispondere sempre di circonvenzione, nei confronti della stessa anziana, nel frattempo deceduta, a cui avrebbero spillato oltre un milione di euro in più anni e con varie modalità, tra prelievi di denaro dal conto corrente senza causale, bonifici verso terzi, vendita di investimenti finanziari e atti negoziali fatti compiere alla pensionata, approfittando delle sue condizioni psico fisiche. Anziana che così è stata spogliata di soldi e beni immobiliari. Ridotta quasi sul lastrico. Di qui anche la contestazione della recidiva a marito e moglie che vivevano sotto lo stesso tetto della parente, nella sua bella villa nel frattempo ristrutturata. Ma da capo di imputazione vengono contestati alla coppia anche i reati di sequestro di persona e di resistenza. Accusati, nello specifico, di non aver fatto entrare in casa l’amministratrice di sostegno dell’anziana. Anziana che, come da sentenza del 2015, avrebbero dovuto risarcire versando una cifra ogni mese. Peccato che, secondo quanto accertato dagli inquirenti, non le avrebbero liquidato nemmeno l’uno per cento del milione e 300 mila euro dovuto. Dall’altra avrebbero continuato a prelevare dal suo conto, senza una reale giustificazione, somme di denaro. Che poi veniva versato, appunto in contanti, sul conto intestato all’uomo. Decine di migliaia di euro anche nell’arco di pochi mesi. Addirittura oltre 300mila nel solo 2013: soldi transitati in più trance, fino alla consistente cifra appunto, dal conto della pensionata over 70 con evidenti fragilità, al conto dell’imputato. C’era poi la vendita di titoli appartenuta alla pensionata. A quanto risulta poi il sessantenne si sarebbe fatto intestare dalla parente la sua villa con un atto di donazione. Un immobile importante nel frattempo sottoposto a interventi di ristrutturazione che lo hanno ulteriormente valorizzato, aumentandone il valore. Secondo alcune stime fino a oltre un milione di euro. Insomma, la parente con evidenti problemi sarebbe stata raggirata e spogliata di quasi tutti i suoi beni.