Il caso

mercoledì 10 Aprile, 2024

Massimeno, il Comune più piccolo del Trentino con l’acqua più cara: «Oltre il 250% in più di Pinzolo»

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Il sindaco Norman Masè: «Abbiamo costi fissi altissimi. La soluzione? La fusione fra i comuni»

Gli aumenti delle tariffe dell’acqua a Massimeno accendono gli animi e fanno discutere. In paese c’è chi parla apertamente di «disobbedienza civile» minacciando di non pagare le bollette, chi come il Gruppo consiliare Lista Civica per Massimeno «non ci sta» e presenta un’interrogazione «sull’aumento di tutte le voci della tariffa del servizio acquedotto 2024» e chi invocando «trasparenza e chiarezza sulla questione» addita come anomalo il fatto che degli aumenti «non si sia fatto partecipe nemmeno il Consiglio comunale».
Il 12 dicembre scorso il sindaco Norman Masè, il vicesindaco Alessandro Beltrami e l’assessore Sandra Binelli tenendo conto «dei rendiconti di costi e ricavi del servizio di acquedotto del 2022 e preconsuntivi del 2023» visti «i costi per la gestione del servizio acquedotto per il 2024 trasmessi dal servizio Finanziario al servizio Tributi» hanno ritenuto di rideterminare le tariffe del servizio acquedotto 2024 «per garantire la totale copertura dei costi».
Tutto bene? No! «La tariffa agevolata del servizio idrico a Massimeno è la più cara del Trentino» tuonano Alessandro Giacomini capogruppo della Lista Civica per Massimeno rappresentata dai consiglieri Marcello Zanin Cristian Polli e Ramon Daniel Beltrami, che rincarano la dose «in comparazione con i Comuni limitrofi di Giustino e Pinzolo questa era superiore del 250 %».
Senza mezze parole i Consiglieri parlano di «ulteriore e sconsiderato aumento» e chiedono a Sindaco e Giunta di chiarire i motivi «dell’ulteriore e considerevole accrescimento della tariffa del servizio idrico» e le motivazioni «per cui non si sono consapevolmente e volutamente informati i censiti e lo stesso Consiglio comunale degli aumenti».
Qualche famiglia del paese, invocando la disobbedienza civile, ha già annunciato che non pagherà le bollette del servizio idrico integrato di acquedotto, fognatura e depurazione «un atteggiamento, secondo i componenti della Civica per Massimeno, che preoccupa e destabilizza la serenità della comunità di Massimeno con eventuali conseguenze nell’immediato futuro e il presumibile esodo dei residenti verso altri Comuni più sensibili alle tematiche sociali e familiari». La disobbedienza civile, aggiungono «è una forma di lotta che comporta la consapevole violazione di una precisa norma di legge considerata particolarmente ingiusta con l’obiettivo di contrastare una evidente ingiustizia, pur sapendo che tale iniziativa comporta una violazione di legge con conseguente accertamento in sede penale».
Norman Masè, sindaco del più piccolo Comune Trentino che conta 138 persone minimizza «abbiamo aumentato di soli 10 centesimi il costo fisso a utenza per le voci di acqua e fognatura. Aggiunge «purtroppo rispetto ad altri Comuni abbiamo un costo maggiore perché i costi dell’acquedotto sono ripartiti su pochi abitanti. Se guardiamo Massimeno e ne cerchiamo la sostenibilità aziendale l’unica soluzione è la fusione con altri Comuni. Prospettiva che non è piaciuta alla precedente Giunta provinciale in occasione dell’incontro del 18 novembre 2022, quando ci dissero: sarebbe un peccato se scomparisse il più piccolo Comune del Trentino».
Alessandro Giacomini e consiglieri di minoranza però non condividono «con la delibera 60/2023 è aumentata la voce più sensibile, quella della tariffa agevolata per i residenti fino a 80 mc d’acqua passata da 56 a 73 centesimi al metro cubo, con l’incremento del 30% superando di fatto le città di Roma e Milano, nonostante il Comune di Massimeno sia ricco d’acqua al punto che produciamo energia elettrica con centralina comunale, ricevendo un’entrata finanziaria che non serve ad abbassare i costi d’uso della stessa acqua».
Con una punta di amarezza Giacomini, Zanin, Polli e Beltrami fanno notare «nello stesso periodo di questi aumenti del bene prezioso e comune quale è l’acqua, la Giunta comunale ha speso oltre 17.000 euro per la pubblicazione di un libro di sole 200 copie sulla storia del Comune di Massimeno e vari eventi di carattere ludico, con un considerevole carico economico sul bilancio comunale».
Mentre in paese cresce il malumore, i Consiglieri della Civica per Massimeno attendono «risposta scritta all’interrogazione» ma ricordano «il 1° marzo 2022 con un’altra interrogazione avevamo già posto la questione del costo del servizio idrico a Sindaco e Giunta comunale, segnalando che la tariffa del servizio idrico integrato di Massimeno fosse già la più onerosa di tutto il Trentino».