i numeri
martedì 18 Novembre, 2025
Lavoro in Trentino, dati positivi nel primo semestre 2025. Spinelli: «Cresce l’occupazione (+2,5%), in drastico calo la disoccupazione (–35,9%)»
di Redazione
Presentati oggi i dati del 40° rapporto sull'occupazione da Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento. L'80,9% dei lavoratori dipendenti sono occupati con un contratto stabile.
“I dati del primo semestre sono positivi – ha commentato il vicepresidente e assessore al lavoro della Provincia, Achille Spinelli. Diminuisce la disoccupazione, cresce l’occupazione e migliora anche la qualità del lavoro, con un aumento, importante, di occupati con competenze di alto livello. Certamente – ha detto ancora Spinelli – si stanno delineando alcune criticità, dovute anche a dinamiche internazionali, come nel settore manifatturiero. Il quadro generale resta comunque positivo, però dobbiamo prepararci ad interpretare le incertezze che ci riserva il futuro. In questo – ha concluso Spinelli – potrà esserci d’aiuto il piano industriale e le politiche economiche che stiamo preparando”.
Il professor Riccardo Salomone, presidente di Agenzia del Lavoro, ha evidenziato come il quadro sia stabile, in una crescita che si presenta ancora di un certo rilievo. Due gli elementi di criticità evidenziati da Salomone: la tendenza all’aumento dell’occupazione part time e a termine rispetto al lavoro a tempo indeterminato e la difficoltà delle imprese a trovare competenze e professionalità adeguate. “Ci sono, dunque, – ha spiegato Salomone – due versanti su cui intervenire. Il primo versante è innalzare la qualità del lavoro, ovvero il modo in cui le imprese reclutano e governano i rapporti di lavoro, anche dal punto di vista retributivo. Il secondo versante, su cui l’Amministrazione trentina deve impegnarsi, è quello di aiutare le imprese a colmare lo squilibrio fra domanda e offerta di lavoro”.
Nel primo semestre 2025 – ha spiegato Isabella Speziali, direttrice dell’Ufficio dati e funzioni di sistema di Agenzia del Lavoro, presentando i numeri – il mercato del lavoro ha consolidato la dinamica positiva osservata nell’anno precedente: sono aumentate partecipazione e occupazione, mentre è ulteriormente diminuita la disoccupazione. Le forze di lavoro sono cresciute dell’1,3% (+3.300), trainate soprattutto dalle donne, mentre gli inattivi sono rimasti sostanzialmente stabili (-0,1%), per l’andamento contrapposto di uomini, in crescita, e donne, in calo.
Gli occupati sono saliti di 6.200 unità (+2,5%) portandosi a quota 252.500. Uomini e donne sono cresciuti in misura simile, confermando la stessa composizione percentuale di un anno prima, con il 54,2% di occupati di sesso maschile. I disoccupati sono calati drasticamente (–35,9%), attestandosi a 5.200 soggetti. Quasi due terzi sono donne, anche perché la riduzione di persone in cerca di lavoro è stata più marcata sul versante maschile (-53,8%) che su quello femminile (-16,7%).
L’incremento dell’occupazione è stato determinato dai lavoratori dipendenti (+3,3%), che hanno compensato il calo degli autonomi (-0,5%). Gli uomini guidano entrambe le dinamiche, con una forte crescita tra i dipendenti (+7,9%) e un notevole calo tra gli indipendenti (-13,2%). Il terziario è stato il settore più dinamico, con una crescita di occupati del 3,3%, sostenuta principalmente dalle altre attività dei servizi (+4,6%), mentre i comparti legati al turismo hanno fatto segnare un apprezzamento modesto (+0,2%). La dinamica del settore è stata sostenuta più dalla crescita delle donne (+4,8%), che degli uomini (+1,3%).
Il secondario ha mostrato una variazione del +0,8%, solo grazie alle costruzioni (+4,8%), mentre l’industria in senso stretto ha subito un calo dello 0,8%. In entrambi i comparti la crescita è stata solo maschile. L’agricoltura ha mantenuto, sostanzialmente, gli occupati del primo semestre 2024 (-0,1%) a causa di una contrazione delle donne (-5,9%) che ha annullato l’incremento sul versante maschile (+1,7%). La distribuzione degli occupati complessivi vede avanzare moderatamente il terziario a discapito del secondario: terziario 177.400 (70,3%, +0,6 punti), secondario 64.700 (25,6%, -0,5 punti), agricoltura 10.300 (4,1%, -0,1 punti). Per quanto riguarda gli indicatori del mercato del lavoro, il tasso di attività è cresciuto nel primo trimestre, ma ha ceduto leggermente nel secondo, il tasso di occupazione è salito in entrambi i periodi e il tasso di disoccupazione è sceso sia nel primo che nel secondo quarto.
Nel corso del primo semestre del 2025, rispetto all’analogo periodo dell’anno prima, si osserva una forte crescita anche della domanda di lavoro delle imprese trentine. Rispetto ai primi sei mesi del 2024, le assunzioni crescono, infatti, di 2.937 unità e del +3,9%. Questo aumento peraltro si accompagna a un saldo occupazionale positivo, con un numero di assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato che è di 14.720 unità superiore a quello delle cessazioni dal lavoro.
Da gennaio a giugno, le ore di cassa integrazione autorizzate sono aumentate del 75,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo 1.190.798 ore, equamente distribuite tra primo e secondo trimestre. L’incremento ha riguardato soprattutto la cassa integrazione straordinaria (Cigs), cresciuta di oltre 250.000 ore (+1.175,9%), dopo aver toccato il livello minimo nel primo semestre 2024. La cassa integrazione ordinaria (Cigo) è aumentata del 38,6%, attestandosi a 912.174 ore, e continua a rappresentare lo strumento più utilizzato, con più di tre quarti delle ore concesse nel semestre. Per il terzo anno consecutivo la cassa integrazione in deroga (Cigd) è rimasta inutilizzata. Le attività coinvolte sono quelle del ramo industria (in crescita dell’85,8%), beneficiarie del 72,9% delle ore e quelle del ramo edilizia (+52,4%), che hanno assorbito la quota rimanente. Il comparto delle attività meccaniche è il più coinvolto, in quanto destinatario di un terzo di tutte le ore concesse nel semestre.
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