domenica 28 Maggio, 2023

Kaziyski a Milano: “Qui non c’era più spazio per me”

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L'ex capitano sarà presentato domani a Milano: «Sto bene, voglio giocare»

Non c’era più spazio per lui, nella prossima Itas. Così ha scelto una nuova avventura ma l’ha scelta cercando delle forti similitudini con ciò che ha vissuto a Trento, ovvero una squadra giovane, che deve crescere e che per farlo ha bisogno di potersi appoggiare a tanta esperienza. E lui, indubbiamente, ce l’ha.
Lunedì (domani) Matey Kaziyski sarà presentato ufficialmente come nuovo martello dell’Allianz Powervolley Milano, con cui giocherà per le prossime due stagioni, dopo il trionfo tricolore compiuto con Trento alla veneranda età di 38 anni.

In un’intervista di poche ore fa rilasciata al sito «iWolleyMagazine.it» l’ormai ex capitano della Trentino Volley ha raccontato come e perché ha scelto di salutare le sponde dell’Adige per accasarsi all’ombra della «Madunina» non nascondendo il fatto che in casa Itas ci si sta preparando ad un cambio generazionale.

«Già all’inizio di quest’anno – racconta Kaziyski – a Trento mi avevano fatto capire di vere un concetto diverso di squadra dicendomi che, per il futuro, non avrebbero avuto bisogno di me come prima. Mi hanno offerto di rimanere come riserva se desideravo rimanere in città e in squadra. Io, però, mi sento ancora in forma e ho pensato fosse presto per sedermi in panchina. Così ho iniziato a guardarmi intorno per trovare una squadra che mi offrisse altre condizioni ed è arrivata Milano. Abbiamo parlato e mi hanno fatto capire di avere tutta l’intenzione di puntare su di me per far crescere il gruppo. Non ci ho pensato molto, allora, a dire sì».

Sta proprio in questo dettaglio, ma si sa che sono i dettagli a fare la differenza, la somiglianza con Trento che ha convinto lo schiacciatore bulgaro a spostarsi in Lombardia.

Milano oggi, come Trento ieri, vuole ripartire da un gruppo squadra rinnovato e ringiovanito in cui è necessario apporre una buona dose di esperienza per favorirne la maturità. Ruolo che Kaziyski ha già ricoperto, e alla grande verrebbe da aggiungere, ai piedi del Bondone e certamente contribuendo in maniera determinante alla conquista del quinto scudetto gialloblu.

«Mi è piaciuto che abbiano espresso il desiderio e l’affetto per quello che potevo dare come esperienza a una squadra relativamente giovane – ha commentato Matey -. Una squadra che vuole crescere, dare spazio a una generazione giovane che, come il progetto di Trento, avrà successo in futuro».

Ricordando la lunga cavalcata che ha portato al titolo di Campioni d’Italia, l’ex numero 1 di Trento ironizza su un paio di cose: la crescita, al suo fianco, di ragazzini che solo pochi anni fa lo andavano a vedere giocare al palazzetto e lo seguivano come il loro idolo e poi il ruolo in cui quest’anno s’è ritrovato a giocare e a conquistare addirittura il premio MVP della stagione.

«Il fatto che Ale Michieletto mi vedesse come un suo beniamino e che oggi abbia conquistato assieme a me il suo primo scudetto – ha detto il bulgaro – mi riempie di gioia per lui perché significa che è cresciuto tantissimo ma mi fa capire anche quanto io sia invecchiato».

I sorrisi in questo caso si sprecano ma, come detto, non è solo una questione anagrafica a tenere alto l’umore di Kaziyski nei giorni in cui sta chiudendo le valige, qui a Trento. C’è anche il fattore ruolo.

«Se mi avessero detto che avrei vinto uno scudetto giocando da opposto non ci avrei mai creduto. Vincere poi l’MVP in un ruolo che non è il mio mi ha convinto che posso ancora dire la mia».

L’ex capitano trentino glissa, infine, sulla chiamata della nazionale bulgara sostenendo che ha già rimandato più volte la decisione e che molto, in futuro, dipenderà da come si sentirà fisicamente.

Insomma, prima si inizia una nuova avventura in Superlega, questa volta a Milano, e poi si vedrà.
Non c’è modo migliore, aggiungiamo. Un passo alla volta dimostrando a sé stessi, poi ci sono gli altri, valore e potenziale. Il passo secondo la gamba e, qui, l’impressione è che le gambe siano ancora piuttosto robuste.