Stepchild adoption

domenica 3 Settembre, 2023

Il papà è malato grave, il figlio viene adottato dall’altro papà

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Sentenza del tribunale per i minori: garantita in tempi brevi la tutela del piccolo che rischiava di trovarsi orfano, quindi adottabile, senza un riconoscimento legale dell'altro genitore

In Canada quel bimbo che tanto amano e che è nato mediante gestazione per altri è stato registrato come loro figlio. Nel certificato c’è infatti il nome di entrambi i papà. Ma non in Italia. Non a Trento dove abitano. Una battaglia persa, per ora, quella intrapresa da tempo dalla coppia omogenitoriale, di far registrare l’atto di nascita con doppia paternità. A tutela della loro famiglia, in particolare del loro bimbo di tre anni e mezzo, quasi quattro, ora hanno comunque ottenuto dal tribunale dei minori di Trento l’adozione in casi particolari, ovvero la stepchild adoption.

Genitore malato
L’istanza è stata avanzata a marzo, quando il papà legale, quello biologico, ha iniziato ad avere gravi problemi di salute che lo hanno costretto anche a lunghi ricoveri in ospedale. Con il rischio concreto, quindi, che il bambino si ritrovasse orfano, e quindi fosse dichiarato adottabile, senza che l’altro genitore avesse un riconoscimento legale. Papà a sua volta, quest’ultimo, ma non per lo Stato italiano. Per questo, considerato il quadro clinico del compagno e la necessità di tutelare il loro bambino, questi si è affidato all’avvocato Michele Giarratano del foro di Bologna, e ha chiesto di poter adottare quello che di fatto è già suo figlio. L’istanza è finita sulla scrivania del presidente del tribunale per i minorenni di Trento, Giuseppe Spadaro, a marzo. A stretto giro, compatibilmente comunque con i tempi necessari a un’istruttoria attenta e scrupolosa, coinvolgendo anche i servizi sociali di Trento per una relazione, il collegio presieduto dallo stesso Spadaro si è espresso favorevolmente per l’adozione da parte del genitore sociale. Parere positivo lo aveva rilasciato anche la Procura, che però aveva chiesto alla coppia di rinunciare all’istanza di registrazione della doppia paternità.
La sentenza del tribunale per i minori è del 21 luglio (emessa quindi a distanza di soli quattro mesi dalla richiesta, quando vi sono procedimenti di adozioni che, anche in tribunali virtuosi, durano anni). Il tempo di poche settimane e questa sentenza passerà in giudicato. Diventerà quindi definitiva. Inappellabile.

Il vuoto di tutela
Si tratterebbe di uno dei primi casi, se non il primo in Italia, in cui si è posto il problema del rischio morte del genitore biologico. Un pronunciamento, quello del tribunale per i minori di Trento, che ha garantito la tutela del piccolo che rischiava appunto, senza questo «prezioso» riconoscimento, di essere potenzialmente adottabile nel malaugurato caso di morte del padre legale. Insomma, è uno strumento, l’unico, per assicurare gli interessi di bimbe o bimbi che diversamente, in queste circostanze, non vedrebbero riconosciuto un genitore. In sostanza i giudici così hanno offerto copertura giuridica a una situazione già esistente. Cosa tutt’altro che scontata, non c’è infatti una linea univoca e spesso, anche per evitare strascichi polemici, altri tribunali avrebbero potuto affrontare la questione con meno sollecitudine e sensibilità.

«Urgente una legge in Parlamento»
«Il tribunale di Trento dà atto del “vulnus giuridico”, del fatto che c’è un vuoto di tutela che in Italia riguarda i bambini figli di coppie omogenitoriali» spiega l’avvocato Giarratano. «Il collegio guidato dal presidente Spadaro, che già aveva fatto diverse pronunce innovative al tribunale per i minorenni di Bologna — continua — ha garantito in tempi brevi tutela al minore, nel suo preminente interesse, definendo l’adozione da parte del genitore intenzionale». Lo stesso legale sottolinea però come «non sempre è così, ed è evidente — spiega — che il diritto di un minore a vedere riconosciuta la figura genitoriale che si occupa di lui/lei fin dalla nascita non può dipendere dalla sensibilità del singolo tribunale o giudice. È urgente dunque che il Parlamento approvi una legge che tuteli tutti/e le bambine e i bambini di questo Paese, nel loro preminente interesse, e come peraltro già chiesto in modo netto dalla Corte Costituzionale nel 2021 con le sentenze 32 e 33».

Ora, se la stessa situazione si concretizzasse nel caso di una coppia eterosessuale non sposata, la stessa coppia potrebbe decidere di sposarsi, anche solo civilmente. Le coppie omogenitoriali potrebbero sì regolarizzare la propria unione attraverso l’unione civile, ma la legge che l’ha istituita esclude la stepchild adoption automatica. Serve davvero una legge, perché a Trento si è concretizzato quello che molti giuristi prospettavano: il rischio che per non voler riconoscere alle coppie gay e lesbiche lo stesso status di famiglia come per le coppie etero, un bambino amato e voluto poteva diventare — per legge — un bambino in stato di abbandono.