Dopo il vertice

domenica 17 Marzo, 2024

Il G7 visto da Trento: «Riconosciuta la ricerca trentina. L’Ai è la nuova rivoluzione industriale»

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Tempo di bilanci dopo la visita dei ministri. A che punto è il Trentino nella sfida della nuove tencologie? Ne parlano il rettore Flavio Deflorian, il presidente di Confindustria Fausto Manzana e il segretario della Cgil Andrea Grosselli

Il rettore, il presidente di Confindustria, il segretario generale della Cgil. Sono tutti concordi, «il bilancio del G7 a Trento è positivo». E in linea di principio credono tutti che l’Intelligenza artificiale porterà benefici. Anche se il sindacalista avverte: «Il processo va però gestito, altrimenti la ricaduta sui lavoratori sarà negativa».

Trento capitale

Al netto del dibattito sull’uso di questa tecnologia, Flavio Deflorian — che guida l’Ateneo trentino — si sofferma sulla giornata di venerdì scorso. «L’evento si è svolto senza grandi intoppi, con qualche disagio trascurabile. Abbiamo dimostrato, ancora una volta, che la città sa farsi carico di iniziative importanti e imponenti dal punto di vista dell’organizzazione e della sicurezza. E per questo voglio ringraziare tutti: il Comune, la Provincia e le forze dell’ordine». Nel merito, il rettore dice questo: «Il G7 è stata anche l’occasione per dare visibilità a una città che è riferimento della ricerca su questi temi. Per la tradizione accademica e per Fbk, ente precursore su questi temi. E c’è pure un corso magistrale sull’Intelligenza artificiale». Spiega che «aver fatto il summit a Trento è un riconoscimento a tutto questo, a quanto fatto fin qui». Ma quali saranno le ricadute del vertice internazionale? «A margine del vertice c’è stato un incontro con il sottosegretario Alessio Butti, si è parlato di possibili collaborazioni tra gli istituti di ricerca e il governo sul filone dell’AI. Insomma, noi siamo pronti a fare la nostra parte».

Ricerca etica

Deflorian risponde anche alle accuse mosse dai contestatori, che venerdì hanno inscenato manifestazioni partecipate anche da alcuni studenti universitari. Sugli striscioni c’era scritto «Intelligenza artificiale è guerra». Per il rettore «una semplificazione, una banalizzazione». E spiega: «Si possono trovare relazioni tra molte cose. Anche internet è usato a scopi bellici, anche il sistema di telefonia. Cosa facciamo quindi, ci dichiariamo contro il web o il cellulare? Non ha senso». La questione dell’etica nella ricerca però si pone: «Come sempre. Perché le tecnologie possono essere usate a scopi benefici o meno. Ma la ricerca, sicuramente la ricerca trentina, non è impegnata nell’applicazione a fini bellici, anche se poi non possiamo escludere l’applicazione futura a fini militari. La ricerca — ribadisce — si muove indipendentemente da queste logiche, segue principi etici codificati».

Nuova rivoluzione industriale

La necessità di regolamentare l’Intelligenza artificiale è un punto a cui guardano anche le imprese: «L’Europa ha approvato nei giorni scorsi l’AI Act — dice il presidente di Confindustria Fausto Manzana — ed è un bene perché ci sono anche profili etici, deve essere chiarito cosa si può fare e cosa no con l’Intelligenza artificiale. Detto questo, credo che questa tecnologia sarà determinante per il nostro futuro, in positivo». E Manzana risponde anche alle critiche degli scettici: «Non è che rompendo i telai si è riusciti a fermare la rivoluzione industriale». Arrivando a dire che l’avvento dell’Intelligenza artificiale «sarà una nuova rivoluzione industriale».
Gestire i fenomeni
Il capo degli industriali anticipa anche le critiche dei sindacati, che temono una «sostituzione» dell’occupazione con la nuova tecnologia: «I fenomeni vanno gestiti. Sono convinto che l’AI sarà fondamentale per il futuro, ma è chiaro che dobbiamo anticipare le trasformazioni, e non subirle». Sul lavoro: «Se la tecnologia automatizzerà parti della produzione, le risorse umane potranno essere spostate ad altre attività ad alto valore aggiunto».
G7, un’occasione
Per Manzana «il G7 è stata l’occasione per fare il punto». «Abbiamo risorse di eccellenza come l’Università, Fbk, Hit. Enti che segnano la strada alle imprese. Insomma — dice il presidente di Confindustria — il Trentino non sta improvvisando, è sul pezzo. E il G7 è stato un modo per mettere in risalto tutto questo».

Tutelare il lavoro

Andrea Grosselli, segretario generale della Camera del Lavoro, riconosce che l’evento ospitato nel capoluogo sia stato «un momento importante per la città». E dice anche che «è fondamentale che si continui a parlare e a confrontarsi sul tema delle tecnologie». Guarda poi, come Manzana, con fiducia alla nuova regolamentazione europea dell’Intelligenza artificiale. I sindacati pongono comunque un tema: «Noi crediamo sia tuttavia sbagliato pensare che l’applicazione di questa tecnologia avverrà come un automatismo che si autoregola, che tutto possa avverarsi in una cornice di “magnifiche sorti e progressive”. Non basta convincersi che l’Intelligenza artificiale migliorerà la competitività delle imprese e le condizioni di lavoro perché questo avvenga. Questo — sottolinea il segretario della Cgil — avverrà solo se le istituzioni, gli enti di ricerca, le parti sociali, sapranno incontrarsi a partire dai territori per gestire il fenomeno». Che potrebbe avere ricadute negative sul lavoro: «Con l’AI, ad essere maggiormente interessato, sarà il settore terziario, e anche in modo impattante. Commercio, logistica, profili impiegatizi, professioni qualificate. Se c’è una contrazione di occupazione in questo settore perché sostituita dall’AI, questi lavoratori, sopratutto lavoratrici, non troveranno facile assorbimento altrove. Per questo — conclude Grosselli — abbiamo chiesto di istituire una commissione che possa governare questo processo».