Il progetto
martedì 26 Marzo, 2024
Gli studenti dell’Enaip imparano l’utilizzo della pietra e del legno in val dei Mocheni: una giornata di studio all’aperto
di Redazione
L'iniziativa rientra nell'ambito del Progetto di TSM|Step sul recupero dell'edilizia rurale tradizionale e la valorizzazione del paesaggio alpino

Si è svolta venerdì scorso la visita di studio presso la comunità mòchena degli studenti dell’Alta formazione dell’Istituto ENAIP di Villazzano, incentrata sull’utilizzo della pietra e del legno nella costruzione degli edifici rurali, all’interno di una serie di attività di studio, ricerca e ricognizione per definire le caratteristiche dell’edilizia tradizionale nel paesaggio alpino.
La giornata, promossa da TSM|Step – Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio nell’ambito del Bando PNRR Borghi a Palù del Fersina, si è aperta con una escursione nell’alta Valle del Fersina per approfondire la conoscenza delle materie e delle tecniche costruttive con le quali sono stati realizzati gli edifici abitativi e rurali presso la comunità mòchena, già apprese in aula con un primo incontro dedicato allo stesso argomento.
Il gruppo, accompagnato e guidato da Leo Toller dell’Istituto culturale mòcheno, da Elisa Iachelini e da Cesare Benedetti, tutor del corso, ha visitato i masi Jorger e Batister salendo a monte presso alcune baite estive in località Jorgereck e Scheller. Nel pomeriggio la visita è proseguita a Fierozzo presso il maso Filzerhof e la sezione museale dell’Istituto culturale mòcheno, a cura di Claudia Marchesoni.
Il maso, per la comunità mòchena, ha un significato che va ben oltre quello della semplice abitazione famigliare: è infatti all’origine della fondazione della comunità stessa, quando, nei secoli XIII e nella prima metà del XIV, la colonizzazione delle terre più in quota del Perginese conclude un processo che già da alcuni secoli aveva portato contadini di lingua germanica a insediarsi tra gli Altopiani cimbri trentini e i Sette Comuni vicentini fino ai Monti Lessini veronesi. La Chiesa o i Signori feudali dei territori affidavano l’opera di disboscamento e dissodamento ai coloni, che in cambio pagavano un tributo annuo per l’unità territoriale ricevuta, denominata appunto “maso”. Da allora, pur avendo subito nel corso dei secoli una notevole frammentazione per via dei vari passaggi ereditari e delle compravendite, è attorno a questo possedimento che ruota la vita delle famiglie. L’architettura e il paesaggio della Valle sono tutt’oggi permeati dalle attività agricole e silvo-pastorali che gli abitanti hanno praticato nei propri masi, nei pascoli e nei boschi.
La visita degli studenti rientra nel progetto finanziato dal PNRR “La forza della minoranza: rinascita di un borgo di matrice germanica a sud delle Alpi”, Intervento n. 29, progetto “Recupero edilizia rurale tradizionale e valorizzazione del paesaggio alpino, paesaggi e masi di montagna: saper fare artigiano con pietra e legno” realizzato da TSM|step, Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio in collaborazione con ENAIP, l’Osservatorio del Paesaggio Trentino, il Parco nazionale dello Stelvio e l’Istituto culturale mòcheno.
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