Grandi Carnivori

venerdì 7 Novembre, 2025

Fugatti sarà indagato per la morte dell’orso M90: il gip ha respinto la richiesta di archiviazione

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«Uccisione con crudeltà, gravi indizi di reato». Sotto indagine anche due funzionari provinciali

Con un’ordinanza, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trento, Gianmarco Giua, ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura nei confronti del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti per la morte dell’orso M90.

Secondo il provvedimento, sussistono gravi elementi indiziari per procedere nei confronti di Fugatti per uccisione di animale con crudeltà e senza necessità (art. 544-bis e 544-ter del Codice penale).

  • Imputazione coatta di Maurizio Fugatti, da formalizzare entro dieci giorni da parte della Procura;
  • Iscrizione nel registro degli indagati di due funzionari provinciali coinvolti nell’esecuzione dell’uccisione.

 

«Ucciso in modo crudele»Dalla ricostruzione dell’ordinanza emerge che l’orso non fu narcotizzato prima dell’abbattimento, nonostante fosse dotato di radiocollare e quindi facilmente rintracciabile. Furono esplosi tre colpi di fucile, di cui solo due andarono a segno, non provocando la morte immediata dell’animale.L’autopsia ha evidenziato che M90 morì dissanguato dopo una lunga agonia causata da un’emorragia interna. Nessun veterinario era presente al momento dell’uccisione, in violazione del protocollo PACOBACE che ne prevedeva la presenza obbligatoria.

«Vi è già sufficiente base probatoria per ritenere configurabile il reato di uccisione con crudeltà», si legge nell’ordinanza, «per via della sofferenza evitabile inflitta all’animale e per la modalità con la quale l’uccisione è stata perpetrata».

Le reazioni: «Un passo verso la giustizia per M90»

«Un rinvio a giudizio che inizia a fare chiarezza e giustizia per l’orso M90, ucciso con atroci e lunghe sofferenze», commenta Ivana Sandri, etologa e presidente dell’ENPA di Rovereto.

Dello stesso tenore le parole di Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa:
«Questa ordinanza segna un momento storico per la tutela della fauna selvatica in Italia. Per troppo tempo la Provincia di Trento ha deciso con leggerezza la vita e la morte di orsi e lupi, senza rispetto per le leggi nazionali ed europee. Oggi, finalmente, qualcuno è chiamato a risponderne».

Rocchi ha inoltre ringraziato gli avvocati Valentina Stefutti e Rosa Rizzi, insieme ai professori Cristina Cattaneo e Orlando Paciello, che con le loro analisi hanno chiarito come l’uso di proiettili esplodenti di calibro 30.06, senza previa anestesia, abbia causato una morte lenta e dolorosa per l’animale.