Politica
sabato 22 Novembre, 2025
Fratelli d’Italia Trentino, corsa a tre per la presidenza: Gerosa, Ambrosi e Zanetti verso lo scontro finale
di Donatello Baldo
A mezzanotte scadono le candidature: tra tensioni interne, timori di “Opa” sul partito e movimenti esterni, il congresso si apre con tre aspiranti alla guida
Oggi, a mezzanotte, scade il termine per depositare le candidature per concorrere alla presidenza di Fratelli d’Italia del Trentino. E sembra che i giochi non siano del tutto fatti. Il congresso che si aprirà a breve, dopo le dimissioni anticipate dell’ormai ex presidente trentino Alessandro Iurlaro, potrebbe essere l’ennesima assise meloniana un po’ litigarella.
Due anni fa lo scontro interno sulla figura della deputata Alessia Ambrosi, che per non farla candidare era stata addirittura sospesa dal partito giusto per la settimana congressuale. E Ambrosi torna anche quest’anno: potrebbe essere lei una delle sfidanti, contro — ormai è dato per certo — l’assessora provinciale Francesca Gerosa. Il «terzo incomodo», poi, potrebbe essere Christian Zanetti, ex consigliere comunale, ex vicecommissario del partito che c’è chi dice potrebbe attingere dalla sacca degli scontenti, o dal gruppo dei più radicali. Insomma, c’è tensione tra i Fratelli d’Italia, e c’è chi sostiene che «sia in corso un tentativo di Opa sul partito». Mentre altri vedono «movimenti esterni», tra cui l’interessamento per spostare i consensi su questo o quel candidato di Emilio Giuliana, figura di riferimento della destra nel capoluogo.
Presidenza politica
Quando Iurlaro si è dimesso ha spiegato che il suo lavoro era finito. La riorganizzazione del partito, la riattivazione dei circoli, la pacificazione delle fazioni interne. «Ora serve una guida politica», aveva detto. E tutti hanno pensato che indicasse Francesca Gerosa: la più alta in grado a livello istituzionale, la donna su cui punta il partito per le prossime scadenze elettorali, su tutte quella del 2028 quando dovrà essere rinnovato il Consiglio provinciale. È la candidata «naturale», per i meloniani, alla successione di Fugatti, con lo spostamento della giunta alla destra del centrodestra. Lei, nel ruolo di presidente del partito, sarebbe rafforzata, aumenterebbe il suo peso, anche quello negoziale nel confronto con la Lega e con gli altri componenti della coalizione che vorrà restare al governo della provincia. Insomma, si sa già che Gerosa ha battuto in lungo e in largo il territorio per fare tessere e per accaparrarsi le firme dei sostenitori «qualificati», consiglieri comunali e provinciali che sono necessari per il deposito della candidatura.
Opposizione interna
Ha battuto il territorio anche Alessia Ambrosi, la deputata che già la scorsa volta aveva tentato la scalata del partito. Anche lei ha raccolto tessere e cercato le sponsorizzazioni qualificate. La sua posizione sarebbe di rottura. Contro Gerosa. Come due anni fa era contro il coordinatore regionale Alessandro Urzì, anche lui deputato ma soprattutto dominus del partito, che aveva proposto allora la candidatura di Iurlaro come «unitaria». Ambrosi lo aveva sfidato, senza poi riuscire nell’intento di prendersi la guida del partito trentino. Ora vorrebbe riprovarci, anche se è sembrata titubante nelle ultime ore. Le conviene? È questa la strada giusta per assicurarsi un altro giro in Parlamento? E poi, potrebbe non essere uno scontro a due, perché salgono le quotazioni del «terzo nome».
Di lotta e di governo
Il terzo nome è dunque quello di Christian Zanetti. Volto noto a Trento per i suoi trascorsi a Palazzo Thun. Da sempre nel centrodestra, ora accasato tra i meloniani, ha saputo mantenere contatti anche «extraparlamentari». Ha frequentato in passato Casa Pound, su cui sembra aver fatto affidamento nelle ultime elezioni comunali che lo hanno visto eletto. Ma ha anche doti di mediazione, mai estremista nelle posizioni e a suo agio nell’ambito istituzionale. Di lotta e di governo, insomma. E con amicizie trasversali, quelle che preoccupano i sostenitori di Gerosa, quelli che sospettano l’Opa sul partito. Con alcuni che sospettano pure che dietro alla sua candidatura ci sia Emilio Giuliana. Che smentisce: «Del congresso di Fratelli d’Italia, francamente, me ne disinteresso. Non mi appassiona la questione». Ma sarebbe preoccupata anche Ambrosi dei movimenti attorno a Zanetti, perché questo non avrebbe accettato di far confluire a lei i suoi voti. Quindi l’ex consigliere potrebbe giocare in proprio, tentando di presentarsi come «terza via». Sperando che a quel punto i sostenitori di Ambrosi preferiscano la mediazione.