Politica

sabato 1 Aprile, 2023

È Valduga il candidato presidente dell’Alleanza democratica e autonomista. Intesa trovata col Terzo polo

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Il sindaco di Rovereto sarà lo sfidante di Fugatti alle prossime provinciali. Una telefonata con Azione ha sbloccato l'impasse sul suo nome

Addirittura in anticipo sulla tabella di marcia — l’ultimatum per la scelta del leader era infatti fissato per domani — ieri l’Alleanza democratica e autonomista ha scelto il sindaco di Rovereto Francesco Valduga come candidato presidente. D’accordo il centrosinistra, anche se i Verdi non si sono dichiarati favorevoli ma «non contrari», e il Terzo polo formato da Azione e Italia viva.
Alla fine, quindi, si è verificata la convergenza sul «predestinato», sul primo nome, sul profilo del sindaco di Rovereto che dal giorno della sua seconda vittoria nella Città della Quercia era dato come «papabile» per la presidenza della Provincia. Anche se i mesi di impasse vissuti pericolosamente dal centrosinistra — allargato al Terzo polo dalle ultime elezioni politiche — dimostrano che a sinistra non è mia semplice mettersi d’accordo. Prima il congresso del Pd che ha bloccato tutto, poi le rose dei nomi con petali più o meno convincenti e più o meno di bandiera: da Luca Oliver delle Acli a Donatella Conzatti di Italia viva e Paola Demagri per Casa Autonomia, fino al giornalista Alberto Faustini che però e sembrato piuttosto una meteora che ha attraversato il cielo del centrosinistra per il tempo di un baleno.
La telefonata
La situazione si è sbloccata con una telefonata, quella tra Valduga e Raffaelli di giovedì scorso. Sollecitata al sindaco da più di un esponente di Pd e Campobase: «Chiama i recalcitranti, toglici da questa situazione in cui ci si è infilati». E Valduga ha chiamato, anche perché il centrosinistra gli aveva affidato ufficialmente il mandato esplorativo. E ieri gli incontri al Grand Hotel Trento. Prima il Terzo polo con Italia viva e Azione, poi Europa verde e infine, nel primo pomeriggio, Sinistra italiana. Delle consultazioni, il cui contenuto è stato successivamente riferito al segretario del Pd Alessandro Dal Ri: «Tutto bene — avrebbe detto il sindaco — ci stanno tutti». Tutti su di lui, tutti per Valduga.
L’incontro con il Terzo polo
All’Hotel Trento, per il Terzo polo, c’erano Mario Raffaelli per Azione e Donatella Conzatti per Italia viva. E non solo Donatella Conzatti, come forse avrebbe voluto l’ex senatrice. Che, in un video diffuso giovedì, comunicava l’imminente incontro tra il candidato del centrosinistra — Valduga — e quello del Terzo polo: lei. Questioni di lana caprina? No, perché su tutto questi ci sono stata non poche frizioni all’interno dei partiti trentini di Renzi e di Calenda. L’ex senatrice non è stata affatto contenta che Valduga telefonasse solo a Raffaelli, sentendosi in qualche modo scavalcata, o sminuita.
Tutto però è rientrato sui temi politici, condivisi tra i due esponenti e comunicati al sindaco. Per primo, quello della differenza tra centrosinistra e terzo polo, la cui alleanza non è scontata: solo in Trentino, infatti, si è corso insieme alle ultime politiche, e solo sul Senato. Per Italia viva e Azione c’era infatti bisogno di un confronto diretto tra le forze politiche e il candidato presidente. Che c’è stato e che ha toccato anche nodi programmatici e strategici, dall’inceneritore alla circonvallazione, alla richiesta di un’innovazione anche nella formazione delle liste e della giunta: «Ma non si è parlato di posti», assicurano. A Valduga è stata anche ricordata la contrarietà all’allargamento della coalizione ai 5 Stelle e ad una eventuale lista del presidente se questa fosse il rifugio di forze politiche che da sole non riescono a fare una lista autonoma.
Valduga vede Verdi e Sinistra
Anche gli ecologisti hanno incontrato Valduga, sempre al Grand Hotel. In delegazione Marco Boato, Lucia Coppola e Andrea Fernandez, che hanno ribadito al sindaco tutte le loro perplessità sul suo profilo. Europa Verde, negli scorsi giorni, è stata forse la forza politiche che più duramente ha messo in luce i «contro» della proposta Valduga, toccando anche il tasto della sua condanna alla Corte dei Conti di primo grado. Lasciata la riunione, la comunicazione al tavolo della coalizione non è stato infatti di sostegno alla candidatura del sindaco di Rovereto. Non favorevoli, dunque, ma «non contrari». Una terminologia che sa di Prima Repubblica, quella delle «divergenze parallele» per intenderci, che tradotta significa che loro ci stanno anche se non sono convinti della scelta. Che se tutto fallirà potranno dire: «L’avevamo detto».
Dopo l’incontro con Europa Verde, l’incontro con Sinistra italiana. E anche qui si devono registrare frizioni tra due forze che a livello nazionale sono in alleanza. Perché a differenza degli ecologisti, Sinistra italiana aveva assunto nei giorni scorsi una posizione più vicina a quella di Futura: Valduga non è il massimo ma è quello che c’è. E con questo approccio di realpolitik Sinistra italiana si è aggiunta al coro dei sì al sindaco Valduga.
L’accordo
Nel pomeriggio di ieri l’incontro del tavolo ristretto della coalizione, quello incaricato dell’individuazione del candidato presidente. A cui potevano partecipare un delegato per ogni forza politica, pur che non candidato alla presidenza. E dal momento che ieri, per Italia viva si è seduta Donatella Conzatti, implicitamente la sua candidatura è venuta meno (anche se non risulta che lo abbia dichiarato apertamente).
Più di un ora di discussione per dirsi che si era trovata la quadra sul nome di Valduga. Ma di quell’ora e più una gran parte è stata usata per la stesura del comunicato stampa ufficiale. Questo: «L’Alleanza Democratica Autonomista dà il via libera a Francesco Valduga come candidato Presidente della PAT con l’adesione convinta, oltre che delle forze politiche che già avevano manifestato il sostegno, anche di Azione, Italia Viva e Sinistra Italiana, e senza opposizione di Europa Verde. Sottolinea inoltre con soddisfazione come la decisione sia avvenuta nei tempi brevi che si era preposta».