la storia

sabato 17 Febbraio, 2024

Dalle foreste ai deserti di sabbia, Lionello Ravanelli e la traversata in bici dell’Australia: «Porto a teatro la mia esperienza»

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Un successo ieri sera ad Albiano il racconto attraverso immagini e parole del viaggio su due ruote compiuto insieme all’amico Roberto Bombardelli

Un successo, ieri sera al teatro di Albiano, dove la comunità ha assistito alla testimonianza del compaesano Lionello Ravanelli, che insieme all’amico Roberto Bombardelli ha raccontato, attraverso immagini e parole, il suo viaggio in bici attraverso l’Australia. «L’Australia vista dalla strada», questo il nome dell’evento partecipato e fortemente voluto da Lionello: durante il corso della serata, dopo una breve introduzione, la coppia di amici ha proiettato il video-diario del loro viaggio, lasciando parlare gli scatti.
Tutto era partito nel 2019, quando Roberto aveva proposto l’avventura all’amico: poi la pandemia e tutti i piani erano andati in fumo, fino a quando, a febbraio dello scorso anno, la macchina organizzativa si è rimessa in moto. «Io non avevo mai usato una tenda – ha raccontato Lionello – mai andato in bike packing. Così mi sono attrezzato e abbiamo deciso di fare un’uscita di prova di tre giorni a Venezia. Siamo partiti da Albiano e in una giornata siamo arrivati, per poi rimanere in tenda di modo da capire se la nostra attrezzatura fosse adeguata».
Il viaggio vero e proprio, poi, è iniziato il 22 ottobre. «Siamo atterrati a Sidney con l’aereo, per poi raggiungere Brisbane in treno. Un viaggio di sedici ore per soli mille chilometri: sembrava di essere sulla vacca nonesa – scherza –. Roberto non era nuovo all’Australia in quanto figlio di genitori emigranti, per questo ha sempre mantenuto un legame affettivo con il Paese di nascita, sapeva già come muoversi, anche se la traversata in bici era rimasta un sogno per molto tempo. In questo modo abbiamo fatto esperienza di tutti i cinque volti dell’isola, tra povertà, ricchezza, tribù aborigene, baracche e palazzi altissimi».
Il duo ha deciso il da farsi giorno per giorno, senza programmi, per avere maggior libertà ed elasticità negli spostamenti per via di tempo, salute, vento a favore o contro. «Abbiamo attraversato i paesaggi più diversi, dall’entroterra alle foreste, strade sterrate, deserti di sabbia: io ho fatto tutto il percorso in sandali, senza paura di serpenti, ragni o chissà che altro. Toccare con mano canguri, pappagalli e animali incredibili è stata un’emozione unica».
Il 24 novembre, poi, i due si separano: Roberto raggiunge le sue terre d’origine e Lionello si ricongiunge con qualche amico nella città di Melbourne, dove passa qualche giorno prima di tornare in patria. «In quella zona nell’età dell’oro erano state trovate le sei pepite più grandi al mondo: così abbiamo cercato con il metal detector per qualche giorno, ma niente oro – scherza -. E poi abbiamo cacciato, pescato, attraversato parchi naturali, campeggi, riserve di koala fino ad arrivare alla punta sud e ritorno: è stato un viaggio incredibile».
Questa è una di quelle esperienze che è difficile riassumere in poche parole, però Lionello racconta di essere rimasto impressionato dai paesaggi, e dal diverso modo di vivere: «Trovare in mezzo a una città come Brisbane delle oasi con piscine e spiagge artificiali, sabbia e gente che pratica sport in libertà, senza nessun tipo di vincolo. Era bellissimo: c’erano pareti attrezzate dappertutto, zone dove fare ginnastica, piscine, tutto gratuito. Poi c’è una diversa percezione dei rifiuti, c’è molto spazio, e la gente lascia abbastanza pulito. Tra tutti i luoghi, Uluru ovviamente mi ha lasciato di stucco perché ci sono dei colori incredibili: la montagna rossa, simbolo dell’Australia, e poi le Rain Forest, le foreste piovose tropicali, dove ho visto felci alte cinque metri, quando qui non superano i 30 centimetri».