Il rapporto
martedì 21 Novembre, 2023
Crisi climatica, Oxfam: «L’1% più ricco della popolazione emette CO2 come 5 miliardi di persone»
di Redazione
Chi fa parte dell'1% più ricco per reddito inquina in media in un anno quanto inquinerebbe in 1.500 anni una persona appartenente al restante 99% dell'umanità. Intanto un rapporto Onu lancia l'allarme: «Rischio 2,9 gradi in più entro il 2100»

A poco meno di 10 giorni dalla nuova Cop sul clima, la conferenza delle parti chiamata a prendere azioni concrete per fermare il riscaldamento globale, un nuovo rapporto di Oxfam mette in luce le disuguaglianze del mondo e le responsabilità di pochi nel cambiare i propri modelli di produzione, consumo e vita.
L’1% più ricco della popolazione mondiale, 77 milioni di persone, produce Co2 come i due terzi dei più poveri, 5 miliardi di persone, scrive la federazione di Ong nel suo più recente rapporto. Oxfam propone quindi l’introduzione di un’imposta progressiva sui grandi patrimoni, a carico di chi vive nei Paesi più ricchi e che ha le emissioni più elevate. Il rapporto, realizzato in collaborazione con lo Stockholm Environment Institute (Sei), offre un’analisi dei livelli di emissioni per diversi gruppi di reddito nel 2019, anno per cui sono disponibili i dati più recenti. Chi fa parte dell’1% più ricco per reddito inquina in media in un anno quanto inquinerebbe in 1.500 anni una persona appartenente al restante 99% dell’umanità. Ogni anno, le emissioni di questi super-ricchi, spiega Oxfam, annullano di fatto la riduzione di emissioni di CO2 derivanti dall’impiego di quasi un milione di turbine eoliche. Nel 2030, le emissioni di carbonio dell’1% più ricco saranno 22 volte superiori al livello compatibile con l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi centigradi, stabilito con l’Accordo di Parigi sul clima. Il dossier denuncia ancora come le emissioni di cui è responsabile l’1% più ricco del pianeta causeranno 1,3 milioni di vittime a causa degli effetti del riscaldamento globale, la maggior parte entro il 2030.
Che la strada attuale non sia quella giusta lo conferma anche l’Onu. Con gli attuali impegni sul clima assunti dai Paesi di tutto il mondo il pianeta è su una traiettoria di riscaldamento catastrofico: da 2,5 a 2,9 gradi entro il 2100. A rivelarlo è un rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), pubblicato prima dell’inizio del vertice Cop28 in programma a Dubai dal prossimo 30 novembre.
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