politica

venerdì 31 Marzo, 2023

Il centrosinistra punta su Valduga. Ma ora si tratta con il terzo polo

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Candidato in pectore il sindaco di Rovereto. Oggi pomeriggio il tavolo di coalizione si riunirà di nuovo per la decisione finale e mantenere salda l'alleanza: sarà un aut aut

Cinque minuti di ritardo per Mario Raffaelli. Appena entra nella sede del Partito Democratico (Pd), il leader di Azione chiama a sé Marco Boato, portavoce di Europa Verde. I due escono dalla sala per scambiare due parole: lo aggiorna della strategia del suo partito e di Italia Viva, ossia il Terzo Polo. Rientrano un minuto dopo. A questo punto le porte si chiudono. Alle 17.40 inizia la discussione del tavolo di coalizione dell’Alleanza democratica e autonomista. Un’ora dopo tutti i rappresentanti delle forze politiche si alzano dal tavolo. Al sindaco di Rovereto Francesco Valduga — designato da Campobase e sostenuto dal Pd — è stato dato il mandato di convincere il Terzo Polo, Sinistra Italiana e Europa Verde a rimanere all’interno della coalizione in vista delle elezioni provinciali di ottobre. Di fatto, il centrosinistra ha posto un aut aut: o convergete su Valduga o siete fuori.
Il candidato in pectore
Da ieri, dunque, Francesco Valduga è il candidato presidente in pectore del centrosinistra: Pd, il partito di matrice popolare e autonomista Campobase, Futura, CasaAutonomia degli ex Patt Dallapiccola e Demagri e +Europa. Così recita la nota stampa diramata dal Pd al termine della riunione del comitato ristretto: «Le forze politiche che hanno fin qui sostenuto la candidatura di Francesco Valduga gli danno mandato di incontrare il Terzo Polo per un confronto politico e auspicano che analoga iniziativa si realizzi con Alleanza Verdi e Sinistra». Un mandato di 24 ore perché oggi pomeriggio il tavolo di coalizione si riunirà di nuovo. Questa mattina, quindi, il sindaco di Rovereto incontrerà i rappresentanti del Terzo Polo: Donatella Conzatti in qualità di candidata presidente, Fabio Pipinato come referente di Italia Viva e Mario Raffaelli come coordinatore di Azione. L’unico appuntamento fissato nell’agenda del primo cittadino, fino a ieri sera. Europa Verde e Sinistra Italiana non avevano ancora ricevuto nessuna telefonata dal sindaco.
Il retroscena
Un pomeriggio piuttosto lineare, segnato da un clima disteso tra tutti gli attori al tavolo. La mattina, invece, non è andata proprio così. Il Terzo Polo continuava a mantenere la pregiudiziale sul nome di Valduga. E visto che l’alternativa proposta in coppia con Europa Verde — ossia l’ex direttore de L’Adige e del fu Il Trentino Alberto Faustini — non aveva sfondato, Raffaelli ha avanzato un altro nome. Il leader di Azione ha proposto come candidata presidente di mediazione l’ex segretaria del Partito democratico Lucia Maestri. Una delle protagoniste dell’anomalia trentina, ossia dell’alleanza tra centrosinistra e Terzo Polo alle ultime elezioni politiche. E poi un nome femminile, che avrebbe segnato una discontinuità con la politica declinata al maschile.
Una mossa che ha creato fibrillazioni all’interno della coalizione. L’attuale segretario del Pd, Alessandro Dal Ri, ha alzato la cornetta e ha chiamato Raffaelli per convincerlo ad aprire a Valduga, mantenendo così l’equilibrio con Campobase. Poi nel pomeriggio, un’ora prima dell’incontro, è stato Francesco Valduga a comporre il numero di Raffaelli. Il sindaco di Rovereto è uscito quindi dal silenzio ed è andato incontro ad una delle principali richieste del Terzo Polo, ossia che ci fosse un dialogo. Un dialogo che, fino a ieri, Valduga si era riservato di intraprendere perché mancava un mandato preciso dal centrosinistra. Che è stato poi formalizzato qualche ora più tardi al tavolo di coalizione.
In mattinata, tra l’altro, Valduga aveva incontrato casualmente, nel centro di Trento, il giornalista Alberto Faustini. Il quale ha voluto chiarire che la sua non voleva essere una candidatura ostile.
La giornata decisiva
Oggi sarà quindi la giornata decisiva. «È bene che ci sia questa iniziativa politica di Valduga — dice Mario Raffaelli di Azione — Ci troveremo per chiarire i nodi politici sollevati al tavolo». Dichiarazioni di apertura, quindi. Tant’è che dopo il tavolo di coalizione Raffaelli si è incamminato verso il bar Pasi con il segretario di Campobase Michael Rech per un aperitivo conciliatorio. Dopo l’incontro, a dire il vero, qualche frizione è maturata all’interno dello stesso Terzo Polo perché il coordinatore di Italia Viva Pipinato non era disposto a togliere la candidatura della sua collega di partito, Donatella Conzatti. Ma la stessa Conzatti, in serata, ha chiarito la posizione di Italia Viva. «L’Alleanza democratica e autonomista — spiega l’esponente di Italia Viva — è l’alleanza che abbiamo fatto alle ultime politiche, quando ero io la candidata, quindi la sento come una mia creatura politica. Abbiamo fatto di tutto anche in questa occasione per fare in modo che l’Alleanza rimanesse tale. Ci vado con questo spirito all’incontro con Valduga». Il suo nome, quindi, non è più sul tavolo.
Marco Boato di Europa Verde mantiene il suo «giudizio politico» negativo nei confronti di Valduga, ma dice chiaramente che «noi non ci tireremo fuori dal centrosinistra». La stessa cosa Renata Attolini di Sinistra italiana: «Ci aspettiamo una chiamata di Valduga per chiarire i nodi politici che si frappongono alla sua candidatura». Soddisfatto il segretario del Pd Dal Ri: «Abbiamo lavorato sodo per tenere insieme la coalizione». Idem Rech, che ieri, finito il vertice, salutava con entusiasmo «il passo avanti».