L'incontro

venerdì 23 Febbraio, 2024

Bypass, faccia a faccia tra il sindaco Ianeselli e i residenti di Mattarello: «Il cantiere non si fermi»

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Gli abitanti della frazione chiedono al sindaco che non ci siano lavori infiniti. Al centro degli incontri i timori per lo scavo dei tunnel che inizierà entro pochi mesi

Bypass, istanze degli agricoltori e delle associazioni sono stati solo alcuni dei temi che il sindaco Franco Ianeselli ha affrontato nella lunga serie di incontri in agenda, durati dall’alba a dopo il tramonto quando il sindaco ha parlato all’assemblea pubblica nella sede della Circoscrizione, nella giornata di visita del territorio di Mattarello.
Alle 10 il momento clou, a casa di Carlo Bertoldi che ha aperto le porte della sua cantina, con l’incontro con i cittadini residenti nella zona cantiere bypass ferroviario.
Sono principalmente due le richieste rivolte oggi al sindaco Franco Ianeselli dai cittadini di Mattarello che vivono vicino al cantiere del bypass. La prima: quella di accelerare i lavori e di avere garanzie sulla fine dell’opera. La seconda: i cittadini chiedono di essere costantemente informati sul progetto e in particolare sul cronoprogramma dei lavori dei prossimi mesi.
Una quarantina di persone, quasi tutti agricoltori e frutticoltori della zona, si sono riunite per incontrare il sindaco, l’assessore alla Mobilità e rigenerazione urbana Ezio Facchin, l’assessore ai Lavori pubblici Italo Gilmozzi e il dirigente Giuliano Franzoi accompagnati dal presidente della Circoscrizione Alessandro Nicolli e da alcuni consiglieri circoscrizionali.
Proprio Nicolli ha introdotto la riunione precisando che a Mattarello Facchin e Franzoi sono di casa: «Insieme siamo riusciti a risolvere molti problemi – ha dichiarato il presidente – Vogliamo proseguire su questa strada». Il sindaco ha subito replicato: «Per me oggi è doveroso essere qui, sia per ascoltarvi sia per cercare di individuare ulteriori interventi per limitare il disagio, che è evidente». L’ingegner Franzoi ha riassunto tutte le modifiche al piano di fattibilità tecnico economica iniziale, modifiche elaborate per cercare di mitigare i disagi: dallo stralcio dell’occupazione delle aree a ovest alla possibilità di tornare a coltivare il terreno all’ingresso della circonvallazione una volta terminati i lavori per finire con lo spostamento del pozzo di ingresso delle frese in modo da ricollocare il cantiere più a nord e non «chiudere come in un fortino» proprio la casa di Carlo Bertoldi. «Per quanto riguarda il Comune l’attenzione continuerà e anzi aumenterà visto che adesso iniziano i lavori principali. A marzo-aprile arrivano le frese, che poi dovranno essere montate. A seguire sarà deviata provvisoriamente via Nazionale per garantire la realizzazione delle opere di imbocco, garantendo comunque l’accessibilità a tutti gli edifici», ha detto Franzoi. Rispondendo a una sollecitazione dei cittadini, il dirigente ha inoltre assicurato che «una volta fatto il progetto esecutivo sarà riconosciuto l’onere dell’esproprio anche per le aree oggi occupate dal cantiere e inizialmente non previste».
Dopo gli interventi da parte comunale, i cittadini hanno chiesto tempestività: «Sindaco, siamo sicuri che il cantiere finisce? Non va bene dilatare i tempi per noi che coltiviamo la campagna. Ora che non ci sono più le scadenze del Pnrr, vogliamo avere garanzie», hanno insistito i presenti. Il sindaco ha risposto citando le assicurazione del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, salito di recente a Trento proprio per confermare i finanziamenti e il cronoprogramma dei lavori. A questo proposito, l’Amministrazione comunale ha chiesto a Rfi una revisione della tempistica delle varie fasi con i dettagli dell’utilizzo delle zone di cantiere: appena disponibile, l’aggiornamento sarà portato nella commissione circoscrizionale Territorio aperta anche alla partecipazione dei cittadini. «Non voglio far cambiare idea nessuno e ho un grande rispetto per chi subisce i disagi – ha dichiarato il sindaco – Questo non è un cantiere del Comune, ma noi abbiamo avuto assicurazioni che i finanziamenti ci sono e che l’inquinamento allo scalo Filzi, in corrispondenza dell’imbocco della galleria nord, è superficiale e legato alle attività ferroviarie, non alle aree Sin. Nulla ci fa pensare a un blocco dei lavori a o un cantiere infinito. Le vedo le vostre facce – ha proseguito il sindaco – Capisco il vostro stato d’animo. Al di là delle diversità di vedute, noi vi garantiamo collaborazione piena per limitare al minimo i disagi».
Non sono mancate le domande puntuali: «Abito a 50 metri dall’ingresso della fresa, sentirò tanto rumore?». «Il pozzo di discesa della talpa sarà chiuso una volta calata la stessa – ha risposto Franzoi – e comunque le due frese fanno 15 metri al giorno, dunque il disagio sarà limitato ad un breve periodo». È stata richiesta, come compensazione, anche la sistemazione e l’illuminazione della strada dei Grezzi, oggi privata («ma tutti i proprietari sono d’accordo di cederla al Comune»). Si è parlato inoltre di inquinamento luminoso, polveri, acqua, percorsi dei camion («vanno studiati i più adeguati per limitare i problemi», ha dichiarato Facchin). Il sindaco ha esortato i cittadini a contattare l’Amministrazione comunale non solo per chiedere, ma anche per dare informazioni: «Voi che state accanto al cantiere avete informazioni minute che noi non abbiamo. Quanto a noi, vi terremo informati tramite la Circoscrizione e, dove ci sono questioni personali, anche incontrando i singoli».
Il sindaco e gli assessori hanno incontrato poi i rappresentanti degli agricoltori della zona. Alessandro Tamanini, presidente della sezione Coldiretti di Mattarello, ha raccomandato lo stop al consumo di suolo, ha chiesto che le scelte urbanistiche siano condivise e ha bocciato la Valdastico.