il bilancio

giovedì 27 Aprile, 2023

Bilancio in perdita per l’Università di Trento. È la prima volta nella storia

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All'appello mancherebbero 4 milioni. A gravare anche l'aumento dei costi per il personale dipendente

Per la prima volta in 60 anni di storia il bilancio 2022 dell’Università di Trento chiude con un segno meno. «Mancano all’appello 4 milioni, risultato di uno sbilanciamento tra costi di funzionamento e ricavi complessivi che è iniziato da anni, già dal 2019, ma che via via si è fatto più evidente – fa sapere il rettorato -. Una cifra che avrebbe potuto essere ben più alta se non fossero intervenuti correttivi molto significativi all’andamento generale, per contrastare l’effetto incrociato dell’aumento dei costi della gestione corrente, in particolare quello legato alla crescita importante del personale dipendente, non accompagnati da altrettanti incrementi dei contributi al funzionamento dell’ateneo. Dal bilancio emerge anche che l’ateneo continua a distinguersi per capacità di attrarre finanziamenti da terzi, confermando ancora una volta il grande potenziale del suo capitale umano impiegato nei vari settori disciplinari, nonché dalla capacità di partecipazione a bandi competitivi e competenza nella gestione delle procedure amministrative collegate alle istanze di finanziamento». Nel dettaglio, proventi e costi operativi sono aumentati rispettivamente del 3,4 per cento (+6,9 milioni) e del 7,7 per cento (+14,8 milioni) rispetto all’esercizio precedente. Calano i proventi finanziari (-1,8 milioni), mentre risultano in aumento le imposte sul reddito d’esercizio (+0,5 milioni). Gli aggregati più rilevanti tra i proventi operativi, che ammontano a 209 milioni, riguardano proventi per la didattica, costituiti quasi esclusivamente dalla contribuzione studentesca, che calano rispetto dell’esercizio precedente (20,6 milioni -2,3 per cento); proventi da ricerche commissionate e quelli da ricerche con finanziamenti competitivi (29,1 milioni +1,8 per cento); contributi dalla Provincia autonoma di Trento (124 milioni) dal Mur (19,1) e da altri enti, per un totale di 154 milioni, in aumento del 4,7 per cento rispetto allo scorso anno. La Provincia autonoma di Trento ha stanziato 36,07 milioni a copertura dei crediti pregressi, ben oltre i 30 milioni garantiti dal piano di rientro, portando ad una riduzione complessiva dei crediti verso la Provincia di 21,2 milioni. A questi si aggiungono proventi e oneri finanziari e straordinari per quasi 2 milioni.