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sabato 27 Maggio, 2023

Beirut, riaperto il museo distrutto dall’esplosione al porto anche grazie all’Italia

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A tre anni dall'incidente, il Sursock torna al suo antico splendore, con l'auspicio che possa essere un luogo in cui i libanesi potranno ritrovare la speranza
Sursock

In Libano il museo Sursock ha riaperto al pubblico venerdì sera, tre anni dopo la devastante esplosione nel vicino porto di Beirut, che oltre a provocare più di 200 morti e oltre 6mila feriti aveva ridotto in cenere molti dei preziosi dipinti e collezioni conservati nella struttura. La riapertura di venerdì ha offerto ai residenti di Beirut una nota positiva in un Paese che sta soffrendo a causa di una crisi economica paralizzante che ha lasciato circa tre quarti della sua popolazione di 6 milioni di persone in condizioni di povertà. La villa era stata lasciata nel 1952 dal suo proprietario, il famoso collezionista Nicolas Ibrahim Sursock, affinché venisse trasformata in un museo d’arte contemporanea. Ma l’esplosione dell’agosto 2020 nel vicino porto di Beirut ha causato danni senza precedenti alle collezioni e all’edificio del museo. Due mesi dopo l’incindente, l’allora direttrice del museo Zeina Arida lanciò allora una campagna di raccolta fondi, stimando i danni a circa 3 milioni di dollari. Alla fine il museo ha raccolto oltre 2 milioni di dollari per restaurare l’edificio e le opere d’arte con il sostegno di Italia, Francia, Unesco e varie organizzazioni private riportando così la struttura al suo antico splendore. Molti sperano che il museo Sursock possa essere un luogo in cui ritrovare la speranza.

Venerdì sera decine di persone si sono riunite nell’ampio cortile alberato del museo Sursock, allietate da un coro e da una band che si è esibita sulle scale d’ingresso per la riapertura. Il museo, che si presenta quasi esattamente come prima dell’esplosione, ha suscitato apprezzamento, anche se alcuni dei presenti hanno ricordato quanto Beirut si sia indebolita da allora e come molti artisti abbiano lasciato il Paese. Il presidente del museo, Tarek Mitri, salutando gli ospiti ha dichiarato: «Spero che tutti gli amici del Sursock che hanno lasciato il Libano negli ultimi anni tornino almeno a farci visita».