Economia
lunedì 24 Novembre, 2025
Agriturismi in assemblea, la presidente richiama alla qualità e denuncia le false aziende. «Servono regole chiare e più ascolto»
di Redazione
Il momento più netto del discorso ha riguardato la qualità dell’accoglienza: «L’agriturismo accoglie ogni anno 170.000 turisti. Per questo dobbiamo rispettare le regole che ci siamo dati»
Durante l’assemblea annuale dell’associazione Agriturismi, la presidente Nicoletta Andreis ha tracciato un bilancio delle attività e dei risultati ottenuti, ribadendo il ruolo strategico della struttura in un momento delicato per il settore agricolo e agrituristico.
Aprendo la relazione, Andreis ha ricordato il recente trasferimento nella nuova sede, definito «una scelta logistica ed organizzativa che ha incontrato il favore dei soci», resa possibile grazie alla collaborazione con ConfCommercio. Un passaggio che consolida un percorso di crescita: «Il numero dei soci è in aumento da dieci anni», ha sottolineato, evidenziando anche «un bilancio tornato in ordine» dopo stagioni complicate.
Cuore dell’attività resta la formazione: grazie al bando provinciale, l’associazione ha potuto proporre un piano di aggiornamento molto partecipato. Ma Andreis ha rivendicato anche «la presenza costante nei tavoli istituzionali» e collaborazioni con enti e assessorati, dal Festival Trentodoc ai progetti con Fondazione Mach.
Agricoltura in difficoltà, agriturismi in crescita
Nel suo intervento, Andreis ha distinto nettamente le due anime rappresentate: se il settore agricolo «non vive uno dei suoi periodi migliori», stretto tra burocrazia, costi elevati e difficoltà di mercato, quello agrituristico appare in salute. «L’ospitalità rurale è sempre più apprezzata e diventa un tassello fondamentale delle aziende», ha detto, ricordando anche il valore simbolico del settore: «Molte immagini della comunicazione turistica trentina si basano proprio su paesaggi, prati, boschi, cucina rurale».
La richiesta alla Provincia: “Servono strumenti più snelli”
Uno dei passaggi più concreti è stato rivolto all’assessora Zanotelli: Andreis ha chiesto «un sistema più flessibile per dichiarare aperture e chiusure», oggi vincolate a un allegato rigido compilato a inizio anno. «Le aziende devono poter modificare alcune scelte durante la stagione senza riscrivere tutto il piano», ha spiegato, proponendo un software che garantisca il rispetto delle ore agrituristiche ma permetta correzioni rapide.
Tra le proposte anche «un nuovo bando di riqualificazione agrituristica» simile a quello del 2021, considerato efficace e molto apprezzato dalle strutture.
Il richiamo più forte: “Ci sono realtà che non meritano di essere chiamate agriturismi”
Il momento più netto del discorso ha riguardato la qualità dell’accoglienza: «L’agriturismo accoglie ogni anno 170.000 turisti. Per questo dobbiamo rispettare le regole che ci siamo dati».
Andreis ha denunciato con chiarezza «finte aziende agricole, speculazioni e strutture che propongono prodotti scadenti o non locali». E in alcuni casi «aziende che operavano senza Scia».
Ha definito «preoccupante» il boom di richieste agrituristiche nell’Alto Garda, dove «in certi casi sembra si celino interessi estranei all’agricoltura, più legati alla creazione di nuovi posti letto». Proposte anche soluzioni tecniche: introdurre criteri sulla multifunzionalità e valutare percentuali minime di prodotti locali anche per chi offre solo camere e colazione.
L’appello finale
La presidente ha concluso con un doppio invito. Alla politica: «Servono soluzioni equilibrate che tengano insieme salute, cultura del territorio e sostenibilità economica», citando il tema delicato dei formaggi a latte crudo.
Alle altre associazioni di categoria: «Solo lavorando insieme, pur nella diversità di vedute, possiamo supportare davvero le aziende agricole e agrituristiche».
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