L'iniziativa

giovedì 18 Settembre, 2025

Il gioco del brazal, i baroni del sole, l’aquila Bepina: la storia di Trento rivive grazie ai cantastorie della «Soffitta»

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Emanuele Casapiccola e Stefano Debiasi raccontano ai passanti muniti di chitarra curiosità su una città che non c'è più

Il gioco del “brazal” e i baroni del sole in piazza Fiera, gli artisti e le opere teatrali della Portéla, o ancora l’aquila “Bepina” in piazza Dante. Sono soltanto alcune delle storie custodite dai vicoli e quartieri della città. Storie che Emanuele Casapiccola e Stefano Debiasi raccontano ai passanti muniti di chitarra, voce e… cavalletto. Quest’ultimo, infatti, serve a mostrare, tramite foto provenienti dagli archivi storici della città o dai giornali stessi, com’erano una volta i luoghi in cui trentini e turisti passeggiano ogni giorno. Il loro progetto si chiama «La Soffitta di Trento» ed è nato nel 2020, a partire da fotografie che Debiasi ha raccolto da libri e giornali. «Basandomi su queste fotografie io ho iniziato a scrivere delle storie di mia fantasia ma con delle ricerche storiche dietro, poi ho provato a proporle con Emanuele che ha pensato di musicarle», spiega. «Stefano mi ha mostrato una di queste fotografie e ho provato a mettere la musica sotto il suo racconto, da lì ci siamo chiusi in casa per dei mesi per capire quali emozioni volevamo esprimere e qual’era l’accompagnamento adeguato al recitato», gli fa eco Casapiccola.

Il gioco del «brazal»

La prima storia è legata a piazza Fiera, dove storicamente veniva praticato uno sport molto particolare, «il gioco della palla con bracciale», in dialetto trentino brazal, un antenato del tamburello che si giocava con un bracciale «fatto in legno di corniolo con 105 punte». In piazza Fiera si disputava una sorta di Champions league del brazal, la coppa Podestà, tra le squadre di tutto il territorio Trentino. «La nostra storia è raccontata dal punto di vista di un bambino che si reca tutto di corsa in piazza Fiera insieme ad un amico per guardare la partita – racconta Debiasi – Durante il gioco, il bambino è gasatissimo, perché nella squadra cittadina gioca anche suo zio. E salta, tifa, fa baccano tutto il tempo. Alla fine della partita la squadra vince e lui dice all’amico: “Sono sicuro che se non fosse andato in guerra sarebbe stato qui a giocare anche lo zio”». Una storia amara, così come quella dei «baroni del sole», ossia i senzatetto che dormivano sulle panchine incastonate nelle mura «così chiamati perché non possedevano altro che il sole».

L’aquila Bepina

Da piazza Fiera a piazza Dante, prigione dell’aquila Bepina: «Nel 1926 il farmacista Mario Gerloni portò a Trento un aquila, simbolo della città e della libertà. Una libertà che l’uomo però vuole vedere e perciò l’aquila rimarrà chiusa in una voliera fino al 1975 (anche se non sarà sempre lo stesso animale ndr). Quell’animale dall’occhio triste stava lì a guardarci e ricordarci che i veri animali in gabbia siamo noi». Cambiando un po’ zona si arriva alla Portéla, oggi al centro delle cronache cittadine:
«Era un quartiere, allora come oggi, molto popolare, multiculturale e con dei disordini – rievoca Debiasi – era il porto della città, perché lì passava il fiume Adige. Lì c’erano le classiche macchiette, dalla “lavandara” agli “spiazaroi”, i monelli della città. È tra le parti più antiche di Trento ed era anche la parte più bassa della città, la prima che si allagava in caso di alluvioni». Ma non solo, la Portela era anche il quartiere che ha dato i natali a molti artisti cittadini: «Molti letterati come Vittorio Felini o Giuseppe Mor venivano da lì – afferma Casapiccola – Sono state scritte anche tre opere teatrali sul quartiere, una di Silvio Castelli, padre dell’attore Andrea Castelli». Non a caso proprio alla Portela è dedicato un progetto finanziato dalla Fondazione Caritro e sostenuto dalla Fondazione Demarchi e alle associazioni Amalgama e Museo Storico in Trento: «Un progetto di recupero e valorizzazione della memoria, l’obiettivo è coinvolgere la cittadinanza per costruire un archivio di comunità , spettacoli ed eventi. Siamo nella fase preparativa e l’evento di lancio sarà a Marzo 2026», rivelano i due cantastorie. E sempre alla memoria sarà dedicato anche l’appuntamento in programma che si è svolto oggi, 18 settembre, alle 16, al Castello del Buoncosiglio, in cui La Soffitta di Trento animerà un evento organizzato dal gruppo Scintille e dall’associazione Alzheimer Trento Odv, per sensibilizzare verso la demenza senile.