Volley

martedì 26 Agosto, 2025

Itas, dopo l’infortunio di Lavia parla Da Re: «È gravissimo, le dita erano maciullate, quell’esercizio non doveva farlo»

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Il general manager: «Kaziyski si sta allenando con noi. Lo sto convincendo a tornare»

A due giorni dall’infortunio di Lavia, la Trentino Volley sta valutando come reagire a un colpo durissimo: la società non ha al momento intenzione di stravolgere la rosa, ma guarda con attenzione a chi può già dare una mano. «Kaziyski è qui, si allena con noi e, onestamente, una chiacchierata gliela faremo. Anche con il coach quando rientra», ha spiegato il general manager Bruno Da Re, lasciando intendere che l’ipotesi di puntare su Kaziyski non sia affatto da escludere. Resta però lo sconforto per quanto accaduto a Lavia, che durante un esercizio in palestra è caduto da un plinto e si è visto schiacciare la mano destra da un disco di 15 chili.

 

Da Re, quanto ha pesato l’infortunio di Lavia su questo inizio di stagione?
«Tanto, tantissimo. È stato un brutto colpo perché l’infortunio è serio. Per rivederlo in campo ci vorranno almeno tre mesi. Ci aspetta un percorso lungo, fatto di tanta pazienza e tanto lavoro. Un lavoro durissimo ma necessario per riportarlo in buone condizioni. Se tutto va bene, direi che potremmo averlo a disposizione verso novembre».

 

Come vi siete mossi sul mercato in questi giorni?
«Non abbiamo centinaia di migliaia di euro per andare a prendere un sostituto sul mercato. E anche se li avessimo, non è che i sostituti si trovino così facilmente. Quindi oggi l’idea è chiara: restiamo così, lavoriamo con quello che abbiamo e cerchiamo di tenere botta. Se poi i tempi di recupero si allungheranno o ci saranno problemi clinici imprevisti, allora valuteremo».

 

Si è parlato di Kaziyski come possibile sostituto: è una pista concreta?
«Matey è qui, si allena con noi e, onestamente, una chiacchierata gliela faremo. Anche con il coach quando rientra. Per il momento non gli abbiamo fatto alcuna proposta, e lui non ci ha fatto alcuna richiesta. Vedremo nei prossimi giorni, magari una chiacchierata con lui ci sarà, non lo escludo, ma ricordiamoci che Matey ha la sua età ed è straniero e quindi può sostituire solo un altro straniero. Gli italiani, invece, cominciano a scarseggiare: abbiamo già perso Rychlicki, Magalini e ora anche Lavia. Detto questo, Matey aveva già intenzione di fermarsi fino a fine ottobre (per poi volare a Plovdiv e giocare nel campionato bulgaro, ndr) e questo ci darà una grande mano».

 

Al momento, chi sarà dunque il titolare?
«Giocheremo sicuramente con Ramon. L’eventuale straniero che arriverà potrà sostituire solo lui. È una coperta corta, non lo nego, ma intanto aspettiamo di capire i tempi di recupero di Lavia».

 

Ci racconta come si è infortunato Lavia?
«Guardi, oltre alla delusione che ci portiamo dietro con la federazione per l’assenza di qualsiasi copertura assicurativa, dico che quell’esercizio lì non doveva proprio farlo. Non in quel momento, non in quelle condizioni. È stata una dinamica assurda. Un ragazzo di due metri che cade da un plinto, e nel frattempo un disco da 15 chili che gli piomba sulla mano. Chi era lì ha detto che hanno temuto: poteva andare molto peggio».

 

L’infortunio è stato davvero così grave?
«Altroché. Le due dita erano praticamente maciullate, esplose. Il quarto e il quinto dito della mano destra distrutti: fratture esposte, pelle lacerata, nervi e tendini tagliati. Ha fatto più di tre ore in sala operatoria. I compagni che hanno assistito alla scena sono rimasti terrorizzati. Ci è andata male, ma poteva andare ancora peggio».