Brasile
lunedì 9 Gennaio, 2023
di Redazione
È salito ad almeno 1.500 persone arrestate, e a decine di feriti, il bilancio della giornata di follia vissuta domenica a Brasilia, quando migliaia di sostenitori di Jair Bolsonaro hanno assaltato i palazzi delle istituzioni. Un attacco che ha ricordato a grandi linee quello effettuato dai supporters di Donald Trump a Capitol Hill il 6 gennaio del 2021. E proprio come nel caso americano sono dovuto passare molte ore, durante le quali sono arrivate le condanne dei fatti di Brasilia da tutto il mondo, dagli Usa all’Ue, fino alla Russia, prima che l’ex presidente rompesse il silenzio e prendesse le distanze dai rivoltosi. «Le manifestazioni pacifiche fanno parte della democrazia. Tuttavia, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici avvenuti sono fuori legge», ha dichiarato Bolsonaro. Il leader della destra si troverebbe al momento in un ospedale di Orlando in Florida a causa di dolori addominali. La nota deputata democratica americana Alexandra Ocasio-Cortez, in un paragone con quanto accaduto al Campidoglio, ha chiesto che gli Usa cessino di «concedere rifugio» all’ex presidente brasiliano. Al momento però al governo degli Stati Uniti non sarebbero arrivate richieste di rimpatrio di Bolsonaro da parte del governo brasiliano.
Intanto, le autorità brasiliane hanno iniziato le indagini per accertare quanto accaduto. La prima testa a cadere è stata quella del governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha, che è stato rimosso per 90 giorni dal suo incarico dal giudice della Corte Suprema, Alexandre de Moraes. Allo stesso tempo è stato ordinato lo sgombero dell’accampamento dei sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro, che da oltre 60 giorni stazionavano nei pressi del quartier generale dell’esercito a Brasilia. Nel corso delle operazioni sono state fermate almeno 1.500 persone. L’intenzione delle autorità è di verificare quanti fra loro abbiano partecipato all’assalto delle sedi istituzionali di domenica.
Per il presidente Lula, che ha visitato i luoghi assaltati dai manifestanti e ha tenuto una riunione di emergenza con tutti i governatori del Brasile, gli «atti terroristici sarebbero stati finanziati anche dall’estero».
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