Il ricordo

mercoledì 4 Giugno, 2025

Morte di Cristian Brenna, il ricordo degli alpinisti. Barmasse: «Uno dei miei migliori amici»

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Danny Zampiccoli: «Sono sconvolto»

«Una notizia che mi ha sconvolto, il mio primo pensiero va alla sua compagna e ai suoi figli». Danny Zampiccoli, alpinista e rifugista stimato (oggi guida il Lausen dopo una vita sull’Altissimo), è stato toccato profondamente dalla tragica morte di Cristian Brenna. Una vecchia conoscenza, una frequentazione che era nata negli anni Novanta durante le gare di velocità ma che poi era diventata una relazione familiare, visto che Danny e Brenna sono vicini di casa ad Arco e i figli hanno condiviso un pezzo di strada. «Ho conosciuto Cristian che era un ragazzino, all’inizio degli anni Novanta, quando veniva alle gare di velocità: aveva i capelli lunghi, rasta e un’enorme passione non solo per l’arrampicata ma anche per le motociclette. Un ragazzo solare che è poi diventato un campioncino nella sua specialità: non so quante volte gli ho fatto sicura durante le gare». Poi le strade si erano divise: «Lui è entrato nel gruppo sportivo della Guardia di Finanza e una volta abbandonate le gare è entrato nel soccorso alpino, io mi sono dedicato alla gestione dei rifugi. Ci siamo incontrati mille volte in falesia, ma non abbiamo mai fatto una spedizione insieme». Un rapporto di amicizia, appunto, che si era cementato soprattutto grazie alle famiglie.
Cristian Brenna era uno dei migliori amici di Hervé Barmasse, una delle celebrità dell’alpinismo contemporaneo, che per rispetto nei suoi confronti ha scelto il silenzio: «A volte mancano le parole: questa è una di quelle».
Il valdostano ha vissuto diverse avventure con Brenna, come sintetizza anche su una pagina Facebook: «Tre vie, 47 tiri di corda, più di 1.400 metri di arrampicata in una manciata di ore con un compagno di cordata speciale, Cristian Brenna. Fai ciò che ami e sarai sempre felice», aveva scritto in un articolo pubblicato dalla rivista specializzata Planet Mountain. «Hervé Barmasse e Cristian Brenna, due amici, tre vie e l’arrampicata nelle Dolomiti», era il titolo del racconto di come avessero affrontato assieme la via Costantini Apollonio sulla Tofana di Rozes, la via Paolo Amedeo ai Lastoi di Formin e lo Spigolo Jori alla Punta Fiames. Barmasse ricorda di aver invitato l’amico sulle dolomiti ampezzane, «che non conosceva». Poi una frase che, riletta adesso, assume un’importanza e un valore ancora maggiore: «Con Cristian vivi il momento, mai il rimpianto».