Il retroscena
sabato 24 Maggio, 2025
Fratelli d’Italia, la passerella di ministri tra foto e dichiarazioni per sostenere Gerosa (che cerca appoggi romani). E quando incontra Fugatti cala il gelo
di Donatello Baldo
Il palcoscenico del Festival dell'Economia ha ospitato inevitabilmente lo scontro politico in corso

Francesca Gerosa è stata «degradata» da vicepresidente ad assessora il giorno prima dell’inizio del Festival dell’Economia. C’è chi ha visto nel tempismo di Fugatti la volontà di azzopparla, obbligando l’esponente di Fratelli d’Italia a una più mesta partecipazione alla kermesse, che di solito la vede saltellante da una parte all’altra per accogliere i ministri della sua parte politica. Se questa era l’intenzione non ha funzionato neanche un po’. Anche ieri, l’assessora, ha saltellato di qua e di là, questa volta per incassare la solidarietà degli alti papaveri dell’esecutivo nazionale targati FdI. Al fianco del ministro Tommaso Foti c’era lei. Al fianco del ministro Adolfo Urso ancora lei. E così con il ministro Andrea Abodi, con la ministra Marina Calderone. Lei, con il sorriso, ad annuire quando dicevano che «Fugatti non lo doveva fare».
«Per me è ancora la vicepresidente, voglio sgomberare il campo da ogni equivoco», dice il ministro al Pnrr. «E penso che le rappresaglie in politica non portino mai bene», conclude Foti. Serissimo e preoccupato il ministro allo Sport, che a Roma ha la stessa delega che aveva Gerosa ma che oggi non ha più, perché Fugatti gliel’ha tolta: «Rispetto le autonomie, ma qui si è andati oltre». E spiega: «È mancato il valore della collaborazione, dello stare assieme, dello spirito olimpico. Io posso dire che con Gerosa ho lavorato bene grazie alla sua competenza, disponibilità, umanità e intraprendenza». E su come saranno ora i rapporti sul fronte dello sport, ora che la competenza è stata tolta all’assessora, non rassicura: «Abbiamo appuntamenti importanti, quelli per le Olimpiadi, che presuppongono grande collaborazione. E progetti di prospettiva — ricorda Abodi — che a questo punto bisognerà lasciare da parte. Dobbiamo prima capire come saranno i rapporti, come si riuscirà a lavorare per il meglio della comunità».
Di quel che ha detto il titolare delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso s’è scritto e detto, ma anche lui non ha usato mezzi termini: «Francesca Gerosa è vittima di una ritorsione politica». E così invece la ministra, anche lei in quota Fratelli d’Italia, con le deleghe al Lavoro e alle Politiche sociali: «Piena solidarietà all’assessora Gerosa che è qui accanto a me. Lo dico con il cuore. Credo sia importante che i nostri cittadini, quando ci danno il mandato per governare vogliono coalizione forti, coese, in cui si lavora per portare a compimento il programma. Nessuno — dice Marina Calderone — può dire che Gerosa nel suo ruolo di vicepresidente e nelle sue deleghe non abbia lavorato bene. Quindi sarebbe meglio tenere separati i piani: quello che succede a Roma riguarda le decisioni del governo assunte sulla base di valutazioni tecnico-giuridiche, che non devono ripercuotersi in tensioni locali che sono davvero incomprensibili».
Felice delle parole di stima e solidarietà, l’assessora ex vicepresidente, tra un salto e l’altro di ministro in ministro, ha incrociato pure il presidente Fugatti. Obbligati quasi a sfiorarsi su una strada stretta non hanno potuto ignorarsi. Solo un saluto però, freddissimo. Ciao. Ciao.
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