Il caso
venerdì 26 Aprile, 2024
Polemiche 25 aprile, De Bertoldi se ne va durante il discorso di Cossali
di Simone Casciano
Il deputato di Fdi si scaglia contro il presidente di Anpi: «Strumentalizza la cerimonia»
Sono bastate poche parole a far esplodere il caso. Mario Cossali, presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) del Trentino, stava finendo il suo intervento durante le celebrazioni a Palazzo Geremia a Trento quando, guardando verso la sala gremita, ha detto: «Se oggi siamo in tanti, più del solito, è perché in Italia c’è puzza di bruciato. E c’è puzza di bruciato proprio sul tema cardine della libertà». Mentre nella sala partivano gli applausi il deputato trentino di Fratelli d’Italia Andrea De Bertoldi, presente durante tutta la cerimonia, si è alzato e se n’è andato. È lo stesso De Bertoldi, dopo, a smorzare e contemporaneamente rilanciare la polemica. «I discorsi stavano andando per il lungo e io per altri impegni avevo già avvisato che me ne sarei dovuto andare – spiega il deputato – Infatti poco prima il cerimoniere era venuto ad avvisarmi che era il momento. Quando però ho sentito quelle parole però diciamo che me ne sono andato con meno dispiacere». Questo perché in quelle parole De Bertoldi vede un attacco diretto al governo Meloni. «È inaccettabile che l’Anpi faccia politica e attacchi il governo dal palco del 25 aprile. Si è trattato di un intervento inadeguato e inappropriato». Nonostante questo De Bertoldi non si pente di essere stato presente alle celebrazioni anzi. «Se succedono queste cose è anche perché abbiamo lasciato campo libero a una certa sinistra di impadronirsi di una festa indetta da Alcide Degasperi e di usarla per fare propaganda. Chi come me è di una destra liberare e democratica deve essere presente in questi momenti per evitare che persone come Cossali, contro cui non ho nulla personalmente, si impadroniscano della manifestazione». A stretto giro è arrivata anche la replica del diretto interessato. «A me ha fatto piacere vedere oggi De Bertoldi mentre la sua collega di partito Gerosa, vicepresidente della Provincia, è rimasta a casa delegittimando la giornata, ma sbaglia ad arrabbiarsi – ha detto Cossali – Prima di tutto non mi pare di essermi impadronito della manifestazione, ho solo fatto il mio intervento. Quello che ha infastidito è stato il fatto che ho rimarcato la grande partecipazione di oggi. È vero che oggi la libertà è minacciata a più livelli, primo quello dell’informazione. Non ho attaccato nessuno, non ho fatto nessun riferimento diretto. Dire che il 25 aprile viene usato dalla sinistra per fare propaganda è una falsità vecchia come la Repubblica. Lo diceva anche Almirante. Il 25 aprile è la data di nascita della Costituzione, della Repubblica. Questo è ciò che si trovava anche nelle parole di Scurati, quando esortava tutti a dirsi antifascisti e tra questi anche Meloni. Se qualcuno non vuole è maggiorenne e lo può fare, poi non si stupisca però se ciò fa discutere».
l'intervista
Cittadinanza onoraria, Rovereto si è ispirata al Comune marchigiano. Cingolani: «In tre anni trecento ragazzi riconosciuti jesini come noi»
di Francesca Dalrì
Il consigliere comunale promotore della mozione approvata nel 2023: «Con l’attestato diciamo ai ragazzi che hanno doveri ma anche diritti»
i dati
Carcere di Trento sovraffollato: superate le 400 persone (ma ne può contenere 240). Metà dei detenuti ha un disagio psichico
di Adele Oriana Orlando
Ieri e oggi il convegno sull'emergenza nel penitenziario. Antonia Menghini: «Riportare l’attenzione sulle difficoltà nel riconoscimento dei diritti e nell’accesso
alle misure alternative»
La tragedia
Bimbo di 2 anni morto all’asilo di Bibbiena (Arezzo): cinque maestre indagate per omicidio colposo
di Redazione
La tragedia del piccolo Leonardo, soffocato dal laccetto della felpa nel cortile dell’asilo nido, porta la procura di Arezzo ad aprire un’inchiesta. Indagini interne e autopsia per chiarire responsabilità e dinamica dell’incidente
L'esperto
«Troppi cani presi perché di moda»: l’allarme di Alain Satti, figlio di Bobby Solo, sul boom di adozioni sbagliate
di Giacomo Polli
Il cinofilo trentino, pioniere degli interventi assistiti, denuncia scarsa consapevolezza, errori nei canili e razze scelte per estetica: «Il cane non è un bambino, va rispettato per ciò che è».