Il femminicidio

venerdì 28 Luglio, 2023

Uccisa a colpi d’accetta a Rovereto, la vittima è Mara Fait. Il vicino ha confessato

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È accaduto in serata, alle 20.30 a Noriglio. La vittima, 63 anni e infermiera in pensione, è stata colpita alla testa nel piazzale di casa, in via Fontani. Il vicino, 48 anni, sotto interrogatorio

L’ha affrontata all’esterno della palazzina in cui vivono, in via Fontani a Noriglio, Rovereto, e le avrebbe sferrato uno o più colpi con l’accetta alla testa, fino ad ucciderla. Sulle prime l’uomo, un 48enne di origini albanesi, pare si sia chiuso nel suo appartamento, poi si è presentato in caserma dai carabinieri per costituirsi: «Ho ucciso la mia vicina» avrebbe confessato, fornendo anche delle indicazioni utili agli investigatori. Il movente pare sia legato a dei dissidi con la donna, infermiera dell’ospedale di Rovereto in pensione.

Tra i due, secondo le prime testimonianze, c’erano infatti pessimi rapporti da tempo. Frequenti le litigate tra i due, anche animate. La furia omicida sarebbe scattata all’apice dell’ennesima discussione, nel piazzale davanti casa, fuori dal portone. Questa la primissima, parziale, ricostruzione del delitto che si è consumato attorno alle 20.30. La vittima è Mara Fait, 63 anni, candidata nel 2015 nella lista dell’allora aspirante sindaco Marco Zenatti «Progetto Rovereto città». La donna risiedeva in via Fontani assieme all’anziana madre madre, che ha assistito al delitto. Unica testimone. L’assassino abita nello stesso condominio. Trattenuto in caserma, è stato interrogato fino a tarda sera dal pubblico ministero Viviana Del Tedesco che durante la notte deciderà se arrestarlo per omicidio.

Di certo c’è che a dare l’allarme è stato un vicino. Sulle prime si era anche ipotizzato un incidente e si sperava che la donna potesse avere ancora chance di sopravvivenza, tanto che era stato fatto alzare in volo l’elisoccorso. Ma è stato tutto inutile. Ora, sarà da capire se si sia trattato di un omicidio d’impeto o se il delitto sia stato premeditato, se l’uomo abbia teso un agguato alla 63enne, forse mentre rincasava o usciva. I carabinieri della compagnia di Rovereto e del nucleo investigativo di Trento hanno lavorato per ore nel corso della notte, anche con i colleghi della scientifica che hanno effettuato i rilievi per riuscire a ricostruire quanto accaduto.

Quanto all’arma del delitto, un’accetta usata dall’uomo per tagliare la legna, è stata rinvenuta poco distante dal corpo ed è stata posta sotto sequestro. Stando alle prime indiscrezioni l’infermiera potrebbe essere stata uccisa con un unico colpo netto alla testa ma questo lo accerterà il medico legale intervenuto sul posto. Scontata l’autopsia.
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