I conti

sabato 20 Aprile, 2024

Trentino Music Arena: l’estate 2023 ha lasciato un buco di 750mila euro

di

San Vincenzo, il direttore del Santa Chiara Ongaro: «Quest’anno cambia musica, abbatteremo i costi»

«Tutta un’altra musica, sul palco e nei conti» questa la promessa del direttore del Centro servizi culturali Santa Chiara, Massimo Ongaro rispetto all’estate in programma alla Trentino Music Arena. Un auspicio, guardando ai dati finali dell’estate 2023, che sembra più un imperativo. La rendicontazione finale degli otto appuntamenti musicali di un anno fa, infatti, presenta un quadro in cui i costi, circa un milione e ottantamila euro, sono molto sproporzionati rispetto ai ricavi: appena 246mila euro. Un buco di 800mila euro «che non si ripeterà ora che la gestione è in capo al Santa Chiara» promette Ongaro.
I dati del 2023
Ma come si è creata una voragine simile? Sono i dati della rendicontazione, ottenuti in esclusiva dal “T” Quotidiano, a rendere chiaro cosa sia successo un anno fa. Allora la Provincia, nella figura di Fugatti che ha la competenza sui grandi eventi, dopo aver pubblicato un bando per la gestione della Trentino Music Arena andato deserto, corse ai ripari dando l’incarico a Edg, attraverso il Centro Santa Chiara, di gestire gli eventi dell’estate, un onere stabilito attraverso due contratti per un valore totale di 1,05 milioni di euro. 8 date in totale, tre a luglio, con l’evento benefico Trentino Love Fest, quattro ad agosto, sotto la dicitura Trentino Spettacolo e Musica e infine il concerto di Mr Rain il 29 settembre. Andando con ordine i primi tre giorni, che avevano un costo di biglietto pari a 2,50 euro hanno venduto 2.964 biglietti per il primo giorno che vedeva come nome di punta Gianmaria (e le Vibrazioni che però dovettero rimandare), 8.271 per il secondo giorno con Tony Effe (anche se il colpo d’occhio di quella serata restituiva un’affluenza minore) e 3.048 biglietti per il terzo giorno con Tormento e Cor Veleno. Si trattava di un evento benefico in favore dell’Emilia-Romagna, colpita un anno fa dall’alluvione. In totale sono stati raccolti circa 28mila euro, bonificati di recente dal Santa Chiara al fondo della Protezione Civile dell’Emilia-Romagna. «Abbiamo voluto aspettare di avere la rendicontazione in ordine prima di effettuare il bonifico, in modo che non ci fossero disguidi» spiega Ongaro. La quattro giorni di agosto è stata anch’essa caratterizzata da alti e bassi. Il 23 agosto, nomi di punta Giuliano Palma e La Sad, ha visto venduti (al prezzo di 7,50 euro) 1.088 biglietti, il secondo giorno, con Dolcenera, Finley e Benji, 1.232. Picco al terzo giorno con 6.699 biglietti venduti per il concerto di Shiva e Shari, confermando l’appeal dell’area di San Vincenzo per un pubblico di giovani e giovanissimi. Un flop invece il concerto delle Vibrazioni di sabato 26 agosto: appena 840 biglietti venduti. Infine, Mr Rain il 29 settembre ha staccato 10mila biglietti, tanti, ma al prezzo, basso rispetto alle altre date dell’artista, di 5 euro cadauno. In totale tra biglietti e vendita di bevande e cibo l’estate della Trentino Music Arena ha raccolto 276mila euro, ricavi che sono stati utilizzati per abbattere i costi. Le spese invece sono state di 1 milione e 84mila euro. Come si è arrivati a questa cifra di spesa? I cachet degli artisti, in totale, alla fine ammontano a 315mila euro. E il resto? Spese di gestione: ossia il service (composto da palco, casse audio, luci video ecc., spesa molto ingente) e poi security, personale sanitario e dei vigili del fuoco, logistica e altro. 700mila euro sembrano tanti, ma c’è un fattore che ha fatto esplodere le spese di gestione. «Il problema – spiega Ongaro – È stato che, in osservanza al decreto palchi del ministro Piantedosi, gli oneri andavano calcolati sulla superficie totale dell’area e non sul numero di biglietti staccati o sulla capienza prevista per l’evento». In sostanza un anno fa organizzare eventi alla Trentino Music Arena, in termini di numero di bodyguard, personale sanitario e altro richiesti per legge, equivaleva a farlo per il concerto di Vasco Rossi, anche se sul palco si esibiva GianMaria con ben altro pubblico presente, ovvio con queste premesse che il bando fosse andato deserto. Non c’è invece tra le spese una voce legata al compenso di Edg per l’organizzazione dell’estate. «Non era prevista nel contratto – spiega Ongaro – Ragione per cui alla fine abbiamo anche trattenuto una cifra dalla spesa totale, risparmiando tra una cosa e l’altra circa 171mila euro. Ma mi dispiace che un lavoro comunque fatto al meglio delle possibilità non sia stato ricompensato».

Tutti i dati dell’estate 2023

Ongaro: «Ora la musica cambia»
Se l’anno scorso è stato quindi caratterizzato da un rapporto costi ricavi tutt’altro che virtuoso quest’anno la musica cambia. E si comincia proprio aggredendo i costi. «Stiamo ridisegnando l’area con un orientamento est-ovest e non più nord-sud – spiega Ongaro – Questo ci permetterà di ridurre sensibilmente i costi di gestione». Proprio a questo, oltre che ad altri oneri, servono i 700mila euro investiti dalla Provincia sull’area. Anche il prezzo dei biglietti cambierà «è inevitabile, se vogliamo che la gestione dell’area sia sostenibile». Rimane invece l’attenzione alla beneficenza, con il ricavato di uno degli eventi di questa estate che sarà devoluto in solidarietà. Cambia invece la programmazione che sarà prevista in quattro blocchi scanditi da inizio giugno e fino a inizio settembre, «ma stiamo lavorando per una data aggiuntiva con un grande nome internazionale». Sette i nomi trapelati finora direttamente dalle pagine degli artisti: Tony Boy il 13 giugno, Ariete e Mecna l’11 luglio, Margherita Vicario il 13 luglio, Subsonica 2 agosto, Capo Plaza 29 agosto e Achille Lauro il 7 settembre. Ongaro non conferma e non smentisce, un atteggiamento che sa tanto però di conferma, tranne che nel caso dei Subsonica. «Di questo concerto davvero non so nulla, noi come Santa Chiara non siamo stati informati – dice – Forse qualcuno ha fatto il passo più lungo della gamba». Per l’estate 2024 la Provincia ha stanziato 1 milione di euro, dando l’incarico al Santa Chiara. Politicamente però sembra che il mandato sia più lungo, triennale. «Su quell’area bisogna lavorare con continuità per valorizzarla – conclude Ongaro – Bisogna mettersi sul mercato in maniera lineare, non possiamo pensare di fare quest’anno artisti da decine di migliaia di spettatori con biglietti da 80 euro, però quello deve essere l’obiettivo. Lo si raggiunge se si lavora bene, valorizzando il potenziale della Trentino Music Arena progressivamente anno dopo anno». Del resto, se c’è qualcosa che all’area è mancata da dopo il concerto di Vasco Rossi, è proprio una programmazione di ampio respiro.