LA TRAGEDIA

sabato 29 Ottobre, 2022

Monte Tofino, base jumper si schianta contro la roccia e muore sul colpo

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La vittima è Anatoly Uzun, 55 anni, russo, viveva in Trentino con la famiglia. Si era lanciato dal corno di Pichéa, ma poco prima delle 13 altri sportivi hanno dato l'allarme. Immediato l'intervento del Soccorso alpino e dell'équipe medica
soccorso alpino

Si è lanciato con la tuta alare dal corno di Pichéa nell’Alto Garda, ma invece che prendere quota ha finito per schiantarsi in volo libero contro la parente rocciosa, sul versante meridionale del monte Tofino, in zona Tenno. Rimanendo per giunta impigliato, con la vela aperta, a uno spuntone di roccia in parete. In una posizione precaria. Lì dove è stato poi recuperato dai soccorritori, che però non hanno potuto far niente per lui: i gravi traumi riportati nell’impatto contro la roccia non gli hanno dato scampo.

Sarebbe morto così, secondo una prima ricostruzione e stando alle testimonianze di altri base jumper, Anatoly Uzun, russo di 55 anni residente ad Arco con la famiglia. Un appassionato della disciplina sportiva tanto in voga, che prevede di sfidare il vuoto buttandosi dall’alto con la tuta alare, affrontando voli da vertigini, al massimo dell’adrenalina, e godendo di panorami mozzafiato. Qualcosa però è andato storto, sabato 29 ottobre, per il base jumper di Arco che potrebbe non aver avuto il tempo o la possibilità di azionare il paracadute. Un aspetto, questo, al vaglio. Di certo c’è, come è stato appurato dai carabinieri di Riva del Garda, che si è trattato di un terribile incidente.

A dare l’allarme sono stati i compagni dello sportivo, che erano presenti in zona e dovevano lanciarsi con la tuta alare. Erano all’incirca le 13 quando è arrivata la chiamata al numero unico per le emergenze 112. Subito la centrale unica di Trentino Emergenza, con il coordinatore dell’area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Una volta individuato il russo, il velivolo ha verricellato in parete il tecnico di elisoccorso, a una distanza di sicurezza per evitare che la vela si gonfiasse, facendo precipitare l’uomo a terra. L’operatore ha attrezzato un ancoraggio e con due tiri di corda ha poi raggiunto lo sportivo senza vita. In una seconda rotazione, altri due operatori della stazione di Riva del Garda sono stati in parete con l’elicottero per aiutare nelle operazioni di recupero della salma.

Dopo la constatazione del decesso da parte del medico e il nullaosta del pubblico ministero, la salma è stata portata a terra e trasferita alla camera mortuaria di Riva del Garda. E’ toccato ai carabinieri, intervenuti per l’incidente, dover dare la drammatica notizia alla moglie della vittima. Gli stessi militari hanno anche effettuato accertamenti sulla dinamica, raccogliendo le testimonianze dei presenti, sconvolti dall’accaduto.

Altro escursionista soccorso

Quello sul Tofino non è stato l’unico soccorso effettuato oggi, 29 ottobre, in montagna. Un escursionista è stato trasferito in elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento, con possibili politraumi, dopo essere scivolato per circa trenta metri sul ghiaccio della Vedretta degli Sfulmini nelle Dolomiti di Brenta, mentre stava percorrendo da solo il sentiero 323. La chiamata al numero unico per le emergenze 112 è arrivata poco prima delle 12. É stato lo stesso ferito a chiedere aiuto.

La centrale unica di Trentino Emergenza, con il coordinatore dell’area operativa Trentino occidentale del Soccorso alpino e speleologico, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato sul posto il tecnico di elisoccorso e l’equipe sanitaria. Dopo essere stato stabilizzato, l’infortunato è stato caricato in elicottero grazie al verricello e trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della stazione di Madonna di Campiglio, pronti a dare supporto all’equipaggio dell’elisoccorso in caso di bisogno.

L’appello degli esperti 

Il Soccorso alpino e speleologico trentino raccomanda di fare attenzione in questo particolare periodo dell’anno, caratterizzato da temperature relativamente alte anche in quota durante il giorno e temperature che scendono durante la notte, rendendo il ghiaccio ancora più scivoloso. Gli esperti ricordano di affrontare le escursioni dove c’è la possibilità di trovare ghiaccio con l’adeguata attrezzatura.