L'iniziativa
domenica 16 Novembre, 2025
Tradizioni, saperi, dialetti: in Trentino-Alto Adige 232 patrimoni culturali immateriali
di Redazione
Viola (Federazione Pro Loco): «Le nostre realtà sensibili a questo tema». La vicesindaca Bozzarelli: «Tengono saldi i legami»
Giornata conclusiva oggi (domenica 16 novembre) per l’evento «Il patrimonio che vive», organizzato dalla Federazione trentina Pro Loco e Fondazione Pro Loco Italia, che ha proposto un weekend di riflessioni sul tema dei patrimoni culturali immateriali, cioè quel vasto insieme di espressioni della cultura locale (tradizioni, saperi, lingue locali) che sono portati avanti dalle comunità. Nei vari interventi i patrimoni sono stati osservati sotto diversi punti di vista, con l’obiettivo di metterne a fuoco specificità e portato culturale. Circa 150 i partecipanti che tra ieri ed oggi hanno assistito ai talk: molte le Pro Loco, ma anche Fondazioni, realtà universitarie, associazioni culturali ed appassionati.
Dopo la giornata di ieri al Castello del Buonconsiglio, oggi il focus è stato sul tema del ruolo delle Pro Loco nella valorizzazione dei patrimoni. A parlarne sono stati il direttore del Mets (Museo etnografico Trentino), Armando Tomasi, e il direttore e la ricercatrice della Federazione trentina Pro Loco, Ivo Povinelli e Chiara Dallapè. La prima riflessione che emersa dalle due giornate è come il valore dei Patrimoni culturali immateriali risieda principalmente nella loro capacità di generare socialità, di tenere unite le comunità, di alimentare legami tra le persone e tra le generazioni. Un altro aspetto che è emerso è la fragilità di questi patrimoni, spesso dati per scontati dalle stesse comunità. Una condizione di vulnerabilità che rende necessaria un’azione programmatica di educazione e formazione: sono per questo di particolare importanza momenti di approfondimento scientifico, di discussione e di creazione di cultura intorno a questi temi, al fine di sensibilizzare sia le persone direttamente coinvolte in tradizioni locali, sia il pubblico più ampio. Vanno letti in quest’ottica sia l’evento di questo fine settimana, che la Fondazione intende prendere come capofila per un programma articolato di incontri su tutto il territorio nazionale, sia il censimento del patrimonio culturale immateriale, che la Fondazione realizza attraverso il sito radiciculturali.it, e che ad oggi conta più di 22.000 patrimoni censiti. In Trentino-Alto Adige si contano 232 patrimoni.
«Oggi la nostra attenzione è per le Pro Loco, in più di 50 hanno accolto il nostro invito a partecipare a questo momento di approfondimento per fermarsi, sviluppare un pensiero, fare cultura e creare consapevolezza di quello che si fa – ha detto la presidente della Federazione trentina delle Pro Loco, Monica Viola – La partecipazione numerosa delle Pro Loco sia nella giornata di ieri che, soprattutto, in quella di oggi, ci confermano che le Pro Loco sono già sensibili a questo tema, e questo ci dà grande soddisfazione». La vicesindaca di Trento Elisabetta Bozzarelli ha rimarcato proprio l’importanza dei patrimoni immateriali: «È un piacere per l’amministrazione comunale avere nel palazzo di rappresentanza del Comune le Pro Loco trentine e la Fondazione Pro Loco, soggetti che sono connotati da un aspetto fondamentale: la capacità di fare comunità. E il valore dei patrimoni culturali immateriali a mio modo di vedere è proprio questo: tengono saldi i legami, uniscono generazioni diverse, non sono importanti tanto per le loro ricadute economiche, ma soprattutto per i positivi effetti sociali e relazionali che generano».
Infine il direttore del Mets Tomasi: «Alla Federazione ci unisce non solo una comunità di intenti e tematiche trattate, ma anche un accordo programmatico che ha fin da subito dato il via ad azioni concrete di collaborazione tra il museo e le pro loco trentine. Penso che essere qui oggi sia significativo di come si voglia fare un lavoro quanto più possibile serio e scientifico sul tema dei patrimoni».
La Federazione trentina delle Pro Loco è dal 1983 l’ente di coordinamento delle Pro Loco trentine, ha sede a Trento e conta su una sede periferica in Val di Non. La Federazione riunisce 230 Pro Loco e circa 20.000 volontari. Fornisce alle Pro Loco formazione continua, servizi ed assistenza in ambito amministrativo, fiscale, di comunicazione, oltre a consulenze in tema di governance e strategia.
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