la storia

giovedì 31 Luglio, 2025

Tra calcio e fede, a Canazei in campo la Nazionale suore. Sorella Annika: «Lo sport è sempre motivo di aggregazione»

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Il Sister Football Team, il 29 luglio, è stato ospite di «Ispirazioni d’estate», rassegna organizzata dalla Commissione cultura delle Parrocchie di Fassa

Fede e calcio. Sono parole spesso abbinate: per gli appassionati la fede calcistica è una «legge» da seguire e il calcio lo sport più amato da praticare e tifare. Ma nel caso della Nazionale Italiana Suore, per quanto riguarda la fede si parla del massimo campionato – quella fede che diventa una scelta di vita totalizzante – e per il calcio di quel gioco che non è solo abilità sportiva, ma soprattutto testimonianza. Esattamente quello che ha dimostrato il gruppo di suore, provenienti da tutta Italia capitanate dalla vicentina suor Annika Fabbian, arrivato in Val di Fassa assieme a mister Moreno Buccianti. Il Sister Football Team, il 29 luglio, è stato ospite di «Ispirazioni d’estate», rassegna organizzata dalla Commissione cultura delle Parrocchie di Fassa con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Trento e il sostegno dei Comitati manifestazione dei paesi fassani, in questo caso, del Comune di Canazei.

 

Le suore nel pomeriggio hanno giocato una partita di calcio a cinque, nel campo di Canazei, con una rappresentanza dell’ex Fassa Calcio femminile: «È stata una bella esperienza riunirci di nuovo per affrontare le suore, con cui è nata subito una bella intesa. Ci siamo divertite molto. Sarebbe bello anche ricostruire la squadra del Fassa, ma è difficile: molte di noi hanno figli e tanti impegni», ha detto Caterina Zulian, che è scesa in campo con Elisa Depaul, Margherita Giacomuzzi, Melissa Locatin, per citare solo alcune componenti del team fassano.

 

Per suor Annika, classe 1989, un passato nelle giovanili del Vicenza e del Marano calcio, laurea in storia dell’arte e ora un impegno in campo artistico (dopo anni di docenza liceale) oltre che nel convento vicentino delle «Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori», la partita è stata soprattutto un’occasione di incontro, amicizia e testimonianza del Vangelo, attraverso i valori più puri dello sport. «Quando insegnavo – ha detto suor Annika – ma ancora oggi in parrocchia con i ragazzi e le ragazze, dare due calci al pallone è sempre motivo di aggregazione. Spesso, poi, grazie al calcio si crea quel clima di fiducia per cui i giovani ma anche gli adulti, condividendo certi valori, frequentano la chiesa. In ogni caso, è un’opportunità gioiosa per essere parte della comunità e poter aiutare chi ha bisogno».

 

Suor Annika e le sue compagne di squadra non si sono date fare solo in campo: la sera in piazza a Canazei hanno raccontato, al pubblico accorso ad ascoltarle, la loro passione per il calcio e soprattutto il loro impegno sociale nel trasmettere a ragazzi e famiglie l’essenza dello sport, scevro delle pressioni psicologiche ed economiche che subiscono molti giovani promettenti nel calcio o in altre discipline. Sul palco assieme alle sorelle, mister Moreno Buccianti, che nel 2021 ha ideato Sister Football Team, la prima nazionale al mondo di suore, nonché la Seleçao Nazionale Sacerdoti Calcio nata nel 2005. «Si tratta di associazioni no profit – ha spiegato Buccianti – tutto quello che raccogliamo durante le partite di beneficenza va a favore di diversi progetti. Per il team femminile, ho messo insieme una rosa di una ventina di suore di altrettante congregazioni di tutta Italia. A Canazei sono giunte, oltre a suor Annika, suor Lara Morelli, che arriva da Roma dopo un periodo in Uganda, suor Silvia Carboni, che ha preso un aereo dalla Sardegna ed è impegnata in progetti di recupero giovanile con il Cagliari Calcio, suor Emilia Gitaru, da molti anni in Italia ma originaria della Romania dove ha giocato nella nazionale femminile, inoltre Lucia e Miriam, suore laiche di Alessandria, con un passato sportivo importante».

 

A completare la serata, la testimonianza di Fabrizio Maiello, il «Maradona delle carceri», con una storia toccante alle spalle tra calcio, malavita, manicomi criminali e rinascita, oggi testimonial di legalità tra i giovani.