la polemica

lunedì 6 Ottobre, 2025

Teatro della Fenice, oltre 140 habitué mandano una lettera contro la nomina di Venezi: «Pronti a disdire l’abbonamento»

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Tra le firme anche nomi illustri come il saggista Piero Falchetta, l'economista Carlo Gipponi e l'architetto Domenico Luciani: «Un ruolo che richiede competenza ed esperienza, ricoperto in passato da figure di indiscusso valore e capacità»

Continuano le polemiche contro la nomina di Beatrice Venezi come direttrice musicale del Teatro della Fenice, dopo la lettera aperta dei professori d’orchestra dello scorso 25 settembre e l’epistola di protesta dell’Orchestra Haydn, arriva anche una missiva sottoscritta da 143 habitué che si dicono pronti a disdire l’abbonamento se la nomina di Venezi venisse confermata. Tra le firme anche nomi illustri come il saggista Piero Falchetta, l’economista Carlo Gipponi e l’architetto Domenico Luciani.

«Esprimiamo la nostra piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del Teatro dichiarando fin d’ora la nostra intenzione di non rinnovare l’abbonamento qualora l’incarico diventasse esecutivo» si legge nella lettera aperta indirizzata al sovrintendente Nicola Colabianchi, al presidente del consiglio di indirizzo della Fondazione, e sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, al vicepresidente del consiglio di indirizzo Luigi De Siervo e ai consiglieri Maurizio Jacobi, Agnese Lunardelli e Alessandro Tortato.

«Scriviamo in quanto abbonate e abbonati alle stagioni liriche e sinfoniche del Teatro La Fenice al quale, da lunga data, siamo profondamente legati – si legge – Con stupore e preoccupazione abbiamo appreso la notizia della nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale del Teatro; un ruolo che richiede competenza ed esperienza, ricoperto in passato da figure di indiscusso valore e capacità».

Gli abbonati affermano di condividere «quanto le professoresse e i professori d’orchestra hanno affermato con grande chiarezza nella loro lettera aperta del 25 settembre e ci uniamo alla loro richiesta di revoca della nomina in ragione della nostra costante attenzione alla vita artistica e al ruolo culturale e civile del teatro. Esprimiamo la nostra piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del Teatro dichiarando fin d’ora la nostra intenzione di non rinnovare l’abbonamento qualora l’incarico diventasse esecutivo».