il caso

venerdì 19 Aprile, 2024

Caso Sara Pedri, l’ex primario Tateo: «Licenziamento illegittimo, voglio 300 mila euro»

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Oggi in tribunale a Trento è previsto l’esame dell’ex direttore dell’Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia del Santa Chiara che deve difendersi dall’accusa di maltrattamenti in reparto

Oggi in tribunale a Trento sarà il giorno di Saverio Tateo: nell’udienza a porte chiuse davanti al gup Marco Tamburrino è previsto infatti l’esame dell’ex direttore dell’Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia del Santa Chiara, che deve difendersi dall’accusa di maltrattamenti in reparto (tre le parti civili che sollecitano 1,2 milioni di danni totali anche la mamma della ginecologa Sara Pedri, scomparsa tre anni fa nella zona del lago Giustina). A rispondere della stessa ipotesi di reato, in concorso, la sua vice Liliana Mereu, già interrogata per ore nella scorsa udienza, un mese fa. Ed è quasi scontato che sarà un esame fiume anche quello dell’ex primario, che ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, che concede lo sconto di un terzo di pena in caso di condanna. Stessa istanza l’ha formalizzata Mereu.
La causa di lavoro
Ma quello penale non è l’unico fronte aperto per il medico messo alla porta dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss). Un licenziamento, questo, dichiarato «illegittimo» dal giudice del lavoro Giorgio Flaim. Rimane comunque da definire il capitolo dell’indennità risarcitoria per mancato guadagno (due anni di stipendi circa da cui detrarre quanto nel frattempo incassato per altri lavori). Risarcimento, questo, che l’Apss — che lo aveva licenziato per giusta causa, con il parere positivo del comitato dei garanti, a nove mesi dalla scomparsa di Sara Pedri — è stata condannata dal tribunale a pagare. Assieme ai contributi previdenziali. Ma a quanto trapela i conteggi depositati dalle rispettive parti, dall’azienda sanitaria rappresentata dall’Avvocatura di Stato, dal legale Gabriele Finelli, e dall’altra dall’ex primario assistito dall’avvocato Vincenzo Ferrante, sono di importi nettamente diversi. La richiesta del professionista, ora all’estero, a quanto pare è doppia rispetto a quella dell’ex datore di lavoro che gli aveva notificato il licenziamento via pec il 19 ottobre 2021.
I rispettivi calcoli
Il conto presentato dalla difesa di Tateo, secondo indiscrezioni, è infatti di più di 270mila euro. Cifra che lievita a quasi 298mila lordi in considerazione anche degli importi relativi alle mensilità maturate dal medico in Francia nel periodo successivo alla sentenza del 14 settembre 2023 di Flaim. Quella che decretava «illegittimo» il licenziamento di Tateo e ne disponeva il reintegro. Ora il camice bianco sollecita 270mila euro relativi al periodo compreso tra la data del licenziamento e quella in cui è stata emessa la sentenza di condanna alla sua reintegra, da sommare a oltre 27mila euro, relativi ai poco più di tre mesi e mezzo successivi, quando cioè era in Francia, conteggiando la differenza mensile fra lo stipendio dell’Apss e quello percepito all’estero (di fatto la metà). Quindi le stime sull’indennità formulate dal professionista avrebbero tenuto conto di tutte le voci, e su un periodo di tempo maggiore, considerando sì le altre attività lavorative ma pretendendo la differenza di quello che avrebbe percepito se ancora a Trento. Diversamente dai conteggi formulati dall’Apss, che ha considerato le 24 mensilità con lo stesso criterio con il quale si calcola il Tfr, al netto di indennità e con rivalutazioni e interessi, decurtati gli stipendi e compensi percepiti nel frattempo da Tateo. A quanto trapela una cifra lorda di poco più di 156mila euro. Ora, se come pare le parti — che anche di recente hanno depositato ulteriori note in tribunale — non arrivassero a un accordo sulla cifra da liquidare, allora il giudice Giorgio Flaim, come già anticipato, nominerà un ctu. E cioè un consulente tecnico d’ufficio, un esperto che dovrà analizzare il contratto di lavoro e calcolare le relative spettanze.