Istruzione

martedì 2 Aprile, 2024

Scuola, consegnate al presidente Soini 584 firme per ripristinare gli esami di riparazione

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L’obiettivo della petizione è quello di rimettere sul tavolo il problema dell’efficacia del sistema delle carenze

I professori Laura Rubagotti e Giovanni Ceschi, presidente del Consiglio educativo provinciale, si sono recati nella mattinata di oggi (martedì 2 aprile) a Palazzo Trentini per consegnare nella mani del Presidente del Consiglio provinciale, Claudio Soini, una petizione per il ripristino degli esami di riparazione a settembre. In calce al documento sono state raccolte 584 firme, quasi tutte di insegnanti delle superiori. Un numero, ha ricordato Ceschi, che rappresenta circa la metà degli docenti dei licei e degli istituti tecnici trentini. L’obiettivo della petizione, ha affermato la professoressa Rubagotti, è quello di rimettere sul tavolo il problema dell’efficacia del sistema delle carenze. Un sistema che differenzia il Trentino da tutto il resto d’Italia, Alto Adige compreso. Rimettere al centro il dibattito su questo strumento, ha sottolineato la docente, non per nostalgia del passato, ma perché da tempo risulta chiaro il decadimento del sistema del recupero delle carenze in vigore nella nostra scuola. Lungi da noi, ha continuato Laura Rubagotti, voler inserire un sistema punitivo, ma va aperta la discussione su questo tema, per arrivare agli aggiustamenti necessari. Il momento, ha continuato, sembra essere quello giusto perché l’assessore e vicepresidente della Giunta Gerosa ha detto che si è alla ricerca di una terza via. Quindi, ha detto ancora la professoressa Rubagotti, con la petizione ci si mette sulla scia dell’operazione ascolto avviata da Francesca Gerosa che si auspica venga estesa quanto prima ai docenti. Il professor Ceschi ha ricordato che la petizione (che, ha aggiunto, sicuramente otterrebbe un vasto consenso tra i cittadini) è stata volutamente limitata agli insegnanti delle superiori e il messaggio che esce è chiaro: la situazione attuale è ormai insopportabile.  Anche i ragazzi, ha aggiunto Laura Rubagotti, si sono resi conto che il sistema attuale è una trappola motivazionale, che finisce spesso per rendere difficile il loro percorso universitario.